TERAMO,
19.3.2016 -
Nel tardo pomeriggio di
oggi, 19 marzo, presso la casa di riposo De
Benedictis di Teramo, è scomparso all’età di
92anni il reduce Giovanni Capanna,
l’ultimo militare della provincia di Teramo
testimone vivente degli atroci fatti di
Cefalonia in Grecia nel 1943. Lascia la moglie
Maria Giuseppina Cacchio, il figlio Enrico e il
cognato Carlo Cacchio. I funerali si terranno
lunedì mattina alle ore 10,30 nella chiesa di
San Berardo a Teramo. Nato ad Arischia
(frazione de L’Aquila) il 1 agosto 1923, partito
alla volta della Grecia come autiere in forza al
17° fanteria addestramento volontari “Aqui”, nel
1941 parte per il fronte greco-albanese per
combattere a Himara, Vunci e Val Shushiza. Nel
1942, al termine della prima fase del conflitto,
viene trasferito sull’isola greca di Cefalonia
dove viene catturato dai tedeschi dopo la resa
dell'8 settembre 1943 e coinvolto nei famosi e
tragici fatti di Cefalonia. In particolar modo
ebbe l’ingrato compito di fare la spola, insieme
ad altri suoi colleghi autieri, tra i campi
temporanei di prigionia e le fosse comuni dove
furono trucidati i soldati italiani. Grazie
all’aiuto dei partigiani greci riuscì ad evadere
ed unirsi alle bande locali per cacciare
l’invasore tedesco. Successivamente alla fine
della guerra rientrò in patria con mezzi di
fortuna, arruolatosi in Polizia, prestò servizio
presso vari distaccamenti in alcune località
d’Italia, fino ad andare in pensione a Teramo
come autista personale del Prefetto di Teramo
negli anni ’70, dove peraltro decise di vivere
con la sua famiglia.
Giovanni, il 25 aprile
del 2007, fu inviato ufficialmente come uno
degli ultimi reduci viventi a Cefalonia con
l’allora Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, primo festeggiamento fuori dai
confini nazionali, ed anche nel 2012 partecipò
ricevendo alcune medaglie e diplomi
ministeriali. Dal 2011, insieme al Comitato “Per
non dimenticare – Cefalonia 1943”, costituito
per ricordare i militari italiani morti a
Cefalonia nel settembre del 1943, partecipava
agli incontri culturali con le scolaresche del
teramano, in particolar modo a Giulianova,
Mosciano Sant’Angelo, Roseto degli Abruzzi ed
altri plessi della provincia.
In totale furono 6 i
militari teramani morti nella carneficina sotto
il fuoco degli ex alleati tedeschi: Giovanni
Calvarese, Carabiniere del 7° battaglione,
nato a Giulianova il 2 giugno 1920 e fucilato il
23 settembre 1943; Luigi Di Filippo, Carabiniere
della sezione mista, nato a Mosciano l’11
settembre 1911 e fucilato il 14 settembre 1943;
Antonio Piozzi, Sottotenente del 17°
fanteria Aqui, nato a Nereto il 10 gennaio 1920
e fucilato il 24 settembre 1943; Emidio
D’Angelo, 33° artiglieria, nato a
Sant’Egidio alla Vibrata il 26 novembre 1922 e
dichiarato disperso il 23 settembre 1943;
Silvio Martella, tenente del 33°
artiglieria, nato a Silvi il 26 agosto 1915 e
fucilato il 22 settembre 1943; Marco Ciarroni,
33° artiglieria, nato a Teramo il 10 agosto 1916
e dichiarato disperso il 22 settembre 1943. |