L'AQUILA,
14.6.2016 -
«Una
gestione economica e finanziaria dell’Azienda
sanitaria teramana che non si può di certo
definire virtuosa ed oculata è quanto emerge
dalla deliberazione della Corte dei Conti del
primo giugno scorso».
Queste le parole del Consigliere regionale del
M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito:
«Quello
che si evince dal provvedimento con cui l’organo
di controllo contabile della nostra Regione ha
approvato, come previsto per legge, la relazione
della Asl di Teramo sul bilancio 2014, oltre a
tutta una serie di ritardi, rettifiche, revoche
in autotutela e correzioni dell’ultimo minuto
che sono espressione di un modo di procedere che
è ben lungi dal poter essere considerato chiaro
e virtuoso, è che, nonostante i continui
rimaneggiamenti dei documenti contabili ed i
tempi biblici, in violazione di ogni
prescrizione normativa, per il loro deposito,
rimangono numerosissime le criticità. A partire
dalle irregolarità nella tenuta dei libri
contabili, alla impossibilità di escludere che
il bilancio sia inficiato da errori che la Corte
definisce significativi, dal mancato adeguamento
alle disposizioni sui controlli interni di
gestione fino alle spese reputate eccessive ed
oltre i limiti consentiti per consulenze e per
l’assunzione di personale. E come se ciò non
bastasse la Corte ha rilevato anche il mancato
raggiungimento degli obiettivi attribuiti
all’Azienda per l’assistenza farmaceutica e,
quel che è peggio, la violazione dei tetti
programmati per le prestazioni erogate dagli
operatori privati accreditati.
Insomma, se era lecito augurarsi che nella
nostra provincia potesse funzionare perlomeno il
sistema sanitario –
ha continuato Mercante - questo
documento della Corte dei Conti spazza via ogni
speranza. Questo
è solo l’ultimo regalo fatto dalla nostra classe
politica e dirigenziale ai cittadini teramani,
come se la chiusura del punto nascita di Atri,
il continuo depauperamento degli ospedali, la
riduzione di prestazioni e servizi ed i tempi di
attesa biblici per ottenere quello che, al
contrario, dovrebbe essere un diritto
fondamentale ed inviolabile, e cioè
un’assistenza efficiente e, soprattutto, rapida,
non fossero già abbastanza». |