L'AQUILA,
18.4.2016 -
“Fare chiarezza
su come vengono gestiti gli obitori nei quattro
ospedali della Provincia di Teramo e,
soprattutto, sui costi esorbitanti che ne
derivano”. È quanto chiesto dal Consigliere
regionale del M5S, Riccardo Mercante, in una
interrogazione indirizzata a D’Alfonso e
Paolucci.
“Sono
diversi anni – ha spiegato Mercante – che
il servizio obitoriale nei presidi di Teramo,
Giulianova, Atri e Sant’Omero non viene gestito
direttamente dalla Asl di Teramo ma affidato
all’esterno ad una ditta, che seppure scelta con
gara pubblica, è sempre la stessa dal 2009 anche
grazie alle continue proroghe. Una decisione da
parte dei vertici dell’Azienda sanitaria che
comporta una spesa enorme che, dal primo
affidamento fino alla scadenza del prossimo,
supera grandemente i tre milioni di Euro. Cifra,
questa, spropositata e certamente più elevata di
quella che la Asl sosterrebbe gestendo in
proprio il servizio, con apposito personale
specializzato. A ciò si aggiungano anche i dubbi
sulla effettiva possibilità da parte della
azienda affidataria di gestire gli obitori in
base a quanto previsto dalla vigente normativa
regionale.
È
inconcepibile –
ha continuato Mercante – che
si taglino servizi e prestazioni essenziali che
incidono sulla salute e sulla sicurezza dei
cittadini, perché occorre risparmiare ed evitare
gli sprechi, e poi si spendano soldi pubblici
per servizi che la Asl potrebbe gestire
direttamente. Senza dimenticare, poi, che
quella di Teramo è l’unica Asl in Abruzzo ad
affidare il servizio all’esterno.
Ora –
ha concluso Mercante – spetterà
a D’Alfonso e Paolucci rendere note a tutti le
motivazioni di tale scelta dal momento che non
si possono da un lato giustificare decisioni
discutibili, come la soppressione dei quattro
punti nascita o la chiusura indiscriminata di
reparti e servizi nei nostri ospedali, con la
necessità di ridurre i costi e dall’altro
consentire una spendita di denaro superflua ed
inutile. Se si deve tagliare lo si faccia solo e
soltanto se e dove possibile e mai a discapito
dei cittadini”. |