ROSETO DEGLI ABRUZZI,
21.10.2016 -
Si è svolto ieri sera un
importante Consiglio
Comunale convocato
grazie alla richiesta
dei Capigruppo
dell’opposizione Enio
Pavone di “Avanti X
Roseto”, Rosaria
Ciancaione di “Un’Altra
Idea di Roseto
Progressista”, Nicola
Di Marco di
“Liberalsocialisti-Insieme
per Roseto”, Mario
Nugnes di “Abruzzo
Civico”, Alessandro
Recchiuti di “Futuro In”
e Angelo Marcone di
“Roseto nel Cuore”.
Nel corso della seduta
sono stati affrontati
diversi importanti punti
all’ordine del giorno
tra i quali la “spinosa”
questione della
chiusura della scuola di
Montepagano e la “Situazione
finanziaria e
patrimoniale del Comune
di Roseto degli
Abruzzi”.
Al Consiglio
hanno preso parte numerosi cittadini di
Montepagano, desiderosi di conoscere il destino
della storica scuola, e nel corso del dibattito
è stata data anche la possibilità di
intervenire, come richiesto dalle opposizioni,
ad un loro rappresentante. Durante il dibattito
l’opposizione compatta ha “imposto”
all’Amministrazione Di Girolamo di impegnarsi a
perseguire convintamente, con tutti i mezzi a
disposizione, e di attivare tutte le procedure
necessarie, anche legali, affinché venga
riconsegnata alla collettività di Montepagano la
sua storica scuola ed è stata approvata una
delibera congiunta, votata da tutti i
Consiglieri, in cui si impegna il primo
cittadino e la sua Amministrazione ad adoperarsi
affinché venga attivato un progetto, peraltro
già sperimentato dalla precedente
Amministrazione, che “unisca” le comunità di
Montepagano e Cologna Paese con l’obiettivo di
avere almeno 50 bambini pronti ad iscriversi dal
prossimo anno scolastico al fine di riaprire le
scuole nei due borghi, dividendo le cinque
classi elementari, ottenendo così un nuovo
codice meccanografico per la nuova scuola di
“Montepagano-Cologna Paese”.
«Esprimiamo
viva soddisfazione per questo importante
risultato che è stato ottenuto grazie alla
fermezza ed all’iniziativa politica portata
avanti, in maniera sinergica, da tutta
l’opposizione» dichiarano i Capigruppo
Pavone, Ciancaione, Di Marco, Nugnes, Recchiuti
e Marcone.
Nel corso del
Consiglio è stata poi fatta chiarezza sulla
situazione effettiva dei conti in generale del
Comune di Roseto degli Abruzzi. E’ stata così
dimostrata la riduzione dei mutui dai circa 39
milioni di euro del 2010 ai 34,5 milioni di euro
del 2016. Allo stesso modo le spese del
personale sono state ridotte dai 6,9 milioni di
euro del 2010 ai 5,4 milioni di euro del 2016.
E’ stato poi documentato, in maniera chiara,
come oggi il Comune paghi tutti i fornitori
entro i termini previsti dalla legge e non
esistono più fornitori che devono essere pagati
da anni come avveniva prima dell’insediamento
dell’Amministrazione Pavone nel giugno del 2011.
E’ stata infine dimostrata la scarsità di
liquidità e la conseguente difficoltà
finanziaria che ha portato ad anticipazioni di
cassa, dovute sostanzialmente alla difficoltà
nella riscossione dei crediti tributari coincisa
con la grave crisi economica che, sul finire del
2010, ha iniziato a colpire tutte le famiglie
italiane.
«E’
stato così provato, in maniera inequivocabile,
che quando dicevamo che il Comune non aveva
soldi a disposizione per fare sostanziali
interventi sul territorio non era una scusa o un
alibi, ma la rappresentazione della situazione
reale - dichiara l’ex Sindaco di Roseto
degli Abruzzi, Enio Pavone -. Questa
difficoltà finanziaria non riguarda ovviamente
solo il nostro Comune, ma è un problema che vede
sullo stesso piano tutti i comuni italiani che,
dal 2011 al 2015, hanno subito dei tagli
sostanziali nei trasferimenti statali che, a
Roseto degli Abruzzi, sono stati pari a circa
4,2 milioni di euro che, secondo i governi
centrali, le amministrazioni avrebbero dovuto
compensare in parte con i tributi locali -
continua Pavone -. ispiace constatare come
l’Assessore al Bilancio, Antonio Frattari, nel
suo intervento in Consiglio si sia limitato solo
alla lettura parziale della relazione del
Collegio dei Revisori dei Conti e non abbia
speso una parola sia sulla riduzione del debito
portata avanti, negli ultimi cinque anni,
dall’Amministrazione che ho avuto il piacere di
guidare, sia sulle numerose difficoltà
affrontate che, per inciso, sono le stesse con
cui dovrà fare i conti l’Amministrazione Di
Girolamo - conclude l’ex primo cittadino -.
Evidentemente, così facendo, hanno voluto
crearsi un alibi nei confronti della
cittadinanza visto che non sono e non saranno in
grado di mantenere le numerose “promesse
elettorali” fatte a causa della mancanza di
risorse, mancanza che a questo punto, numeri
alla mano, dovranno smettere di imputare a chi
li ha preceduti visto che, sotto di noi, c’è
stata una oggettiva e dimostrata diminuzione dei
debiti e delle spese del personale rispetto a
quello che abbiamo ereditato al momento del
nostro insediamento nel giugno 2011». |