TERAMO,
18.2.2016 -
Il presidente
Renzo Di Sabatino e il consigliere provinciale
Franco Fracassa, questa mattina, hanno
incontrato in Provincia il rettore Luciano
D’Amico e il presidente dell’ADSU (Agenzia per
il diritto agli studi universitari) Paolo
Berardinelli, per parlare di Casa dello
Studente e dell’ampio progetto di recupero e
riqualificazione urbana dell’ex sede
Universitaria di Viale Crucioli.
Un progetto,
quest’ultimo, che, nelle intenzioni di
Università e Adsu, dovrebbe servire non solo ad
offrire alloggi ai giovani studenti fuorisede ma
a creare un “polo culturale” nel centro della
città innescando un “meccanismo virtuoso” in
termini di integrazione fra Teramo e quel
patrimonio sociale e culturale rappresentato
dalla “popolazione” universitaria. L’idea aveva
incontrato le resistenze del consigliere
Fracassa che aveva fatto rilevare la presenza, a
Colleparco, di una struttura incompiuta, già
destinata a Casa dello Studente (50 posti) e mai
completata.
“Un confronto
che è servito a fugare gli equivoci perché in
realtà siamo di fronte a posizioni convergenti
– ha dichiarato Di Sabatino –
anche l’Università e l’Adsu auspicano che la
struttura di Colleparco venga recuperata a
funzioni di housing sociale e lavoreranno per
questo ma il progetto di riqualificazione di
viale Crucioli ha un altro respiro e altre
finalità: si tratta di obiettivi che vanno molto
oltre l’offerta di cinquanta alloggi per
studenti”.
Nato
come Ospedale civile della città, la storica
sede di Viale Crucioli ha ospitato per vent’anni
Rettorato e Università. Un patrimonio storico e
immobiliare decisamente consistente: “A
Università e Adsu converrebbe certamente
venderlo ma vogliamo lavorare su obiettivi
strategici di lungo periodo con uno sguardo al
rapporto fra città e Università; un disegno che
ci vede protagonisti nell’ideazione di
contenitori urbani ad alta valenza
socio-culturale” ha spiegato
D’Amico mentre
Berardinelli ha avuto modo di ricordare che la
struttura di Colleparco è di proprietà della
Regione e che è assolutamente condivisibile
l’idea del consigliere Fracassa di destinare la
struttura ad housing sociale: “Possiamo
collaborare a realizzare questa idea” ha
affermato Berardinelli.
Franco Fracassa, infatti,
ha individuato uno dei possibili percorsi per
evitare “un’altra incompiuta”.
“Possiamo chiedere il trasferimento della
struttura dalla Regione all’Ater e pensare ad
una sua riconversione in favore di fasce sociali
fragili che per ragioni contingenti, pensiamo ai
separati o agli anziani soli, hanno necessità di
un alloggio di piccole dimensioni ad un prezzo
calmierato”. |