TERAMO,
30.11.2016 -
Anche ieri
pomeriggio, la Provincia, al tavolo delle
relazioni industriali, si è occupata di uno dei
casi più ricorrenti negli ultimi mesi:
cooperative sociali in crisi di liquidità che
fanno fatica a pagare regolarmente gli stipendi.
Il nodo è sempre lo stesso: il ritardo con il
quale i Comuni, che hanno a loro volta hanno
problemi di cassa, trasferiscono i fondi ai
soggetti gestori dei servizi. Ieri pomeriggio,
su richiesta della Cgil, il tavolo delle
relazioni industriali si è occupato del caso
dell’Ambito sociale 6 (area Gran Sasso-Laga) e
della cooperativa 3M le cui lavoratrici
lamentano la mancata liquidazione di spettanze
arretrate.
La
Cooperativa è impegnata nell’assistenza
domiciliare degli anziani e dei soggetti
svantaggiati e, come sottolineato ieri sera nel
corso dell’incontro, in passato ha spesso
anticipato con le proprie risorse ma ora non è
più in grado di farlo.
Il
commissario della Comunità Montana del Gran
Sasso, Nando Timoteo, ha comunicato che: “in una
situazione di oggettiva difficoltà dovuta alla
fase di riordino dell'ente ha provveduto alla
liquidazione di una somma equivalente a tre
mensilità e che la Regione, nel frattempo, ha
approvato la rendicontazione relativa ai
servizi”. I rappresentanti della cooperativa 3M,
a loro volta, si sono impegnati a pagare almeno
due mensilità. Ma rimane un saldo negativo di
circa 320 mila euro, a tanto ammonta il debito
accumulato dai Comuni nei confronti della
Comunità Montana (ente gestore per conto
dell’Ambito sociale) che fino a giugno ha
continuato ad anticipare le somme ma che ora non
ha più una disponibilità di cassa.
La Provincia,
quindi, su sollecitazione di Amedeo Marcattilii
della Cgil, si è impegnata a convocare un tavolo
anche con i Comuni per verificare in che modo
migliorare un processo di pagamento che riguarda
la filiera “pubblica” e che ha ripercussioni
negative su centinaia di lavoratori. |