TERAMO,
26.2.2016 -
Ripensare i
percorsi formativi con la costituzione di Poli
tecnici professionali e l’ampliamento degli
Istituti tecnici superiori (attualmente in
Abruzzo ce ne sono quattro, a Teramo c’è quello
dell’agroalimentare).
Da ieri, al tavolo
costituito dalla Provincia, si è aperto il
confronto sul riassetto dell’offerta formativa
superiore. Protagonisti gli istituti tecnici –
oggetto della riforma che sarà disciplinata
dalla Regione e finanziato con i fondi del POR
gestiti dall’assessorato di Marinella Sclocco –
e l’Ufficio scolastico provinciale. L’obiettivo
è quello di arrivare a formulare delle proposte
in ordine alla costituzione di Poli tecnici
professionali e di Istituti tecnici superiori.
Nei Poli, come
negli Istituti tecnici superiori, si struttura
un’offerma formativa altamente
professionalizzante anche con la partecipazione
di Università, imprese, associazioni di
categoria uniti in Consorzi. L’obiettivo è
quello di costruire una formazione altamente
qualificata e adeguata alle richieste del mondo
del lavoro riducendo la dispersione scolastica
(grande problema dell’Italia) e rendendo gli
anni dello studio e della formazione
pre-universitaria molto più interessante e utile
per i giovani.
«In Abruzzo
questo percorso si è appena avviato con
l’elaborazione del Piano triennale da parte
dell’Assessorato all’Istruzione – ha
dichiarato il presidente Renzo Di Sabatino –
una partita da non sottovalutare perché abbiamo
l’occasione di costruire percorsi didattici
moderni, più interessanti per gli studenti e più
utili per il mondo del lavoro. La Provincia
vuole avere un ruolo di coordinamento in questo
percorso avendo l’opportunità di far incontrare
il mondo della scuola, quello dell’impresa e
quello degli enti locali».
La riforma
riguarda gli istituti tecnici e l’offerta
formativa professionale e bisogna decidere
quanti e quali Poli tecnici istituire e
verificare se c’è lo spazio per strutturare
altri Istituti tecnici superiori. Al prossimo
incontro saranno invitate anche le associazioni
d’impresa mentre attraverso i Centri per
l’Impiego sarà condotta una ricerca per
verificare quali sono i titoli di studio che
favoriscono l’ingresso nel mondo del lavoro. |