TERAMO,
13.12.2016 -
L'andamento
della raccolta differenziata, le caratteristiche
della produzione di rifiuti, l'analisi del
processo di raccolta e smaltimento, la
scomposizione dei costi del servizio Comune per
Comune. Il rapporto rifiuti 2015 fotografa una
provincia che continua ad aumentare la fetta di
"differenziata" confermandosi il territorio
abruzzese più virtuoso con una media del 58,89%;
che registra una riduzione complessiva della
produzione dei rifiuti ma che continua ad avere
un problema di costi: troppo alti quelli del
servizio rispetto sia al dato regionale sia a
quello nazionale.
Presentato
questa mattina il Rapporto rifiuti (i dati
elaborati sono quelli del 2015) con il
contributo del dirigente regionale del settore,
Franco Gerardini. la partecipazione del
presidente Renzo Di Sabatino e del consigliere
delegato, Massimo Vagnoni.
Sul podio
della differenziata abbiamo la conferma del
comune di Torano Nuovo (con il 76,21%,) seguito
da Montefino, Montorio al Vomano e Tossicia.
Nelle posizioni di coda troviamo tre comuni
appartenenti alla fascia montana, ovvero
Castelli, Isola del Gran Sasso e Fano Adriano.
Seguendo la
logica dei raggruppamenti fra Comuni (fino a
5000 abitanti; fino a 15.000 e oltre i 15.000)
è nella fascia dei Comuni fino a 15 mila
abitanti che troviamo una situazione più
omogenea con Montorio al primo posto (72,15%) e
Atri all’ultimo (52,08%). Sopra i 15 mila
abitanti il podio è di Giulianova (68,03%)
seguita dal capoluogo (62,34%); ultima Roseto
con 39,74% di differenziata.
Relativamente
al quadro generale va sottolineato che la
produzione dei rifiuti è tornata a diminuire
(nel 2014 era cresciuta) e che quasi tutti i
Comuni hanno implementato i servizi di igiene
urbana con modalità porta a porta anche se solo
19 comuni su 47 hanno superato l’obiettivo del
65% di differenziata come prevede la legge.
Centrale il
"nodo" costi; a causa dell'irrisolta questione
impiantistica (la mancanza di centri di
smaltimento in grado di gestire tutti i rifiuti
prodotti nel territorio provinciale con economie
di scala) la spesa per il servizio di raccolta e
smaltimento rimane alta: 181,14 euro per
abitante contro il dato nazionale 158,86 e
quello regionale 176,77.
«Nelle
more della costituzione dell’Agenzia regionale
ho cercato di anticiparne il modello di
governante invitando i Sindaci teramani a
costituire un sub ambito provinciale con unico
soggetto pubblico gestore –
ha dichiarato
il presidente Renzo Di Sabatino
– la discarica del Cirsu, se completata, da
sola, garantirebbe la copertura del fabbisogno e
porterebbe risorse economiche tali da consentire
l’ammodernamento dell’intera filiera. Ma,
evidentemente, i tempi non sono maturi e i
Sindaci fanno difficoltà ad avere una visione
unitaria».
Di Sabatino
si è soffermato sui buoni risultati dei Comuni
teramani rispetto alla riduzione dei rifiuti
prodotti e alla differenziata invitando la
Regione
«ad
istituire delle premialità significative per i
territori virtuosi».
Franco
Gerardini,
ha tenuto a sottolineare che
«la
provincia di Teramo è l’unica che ancora produce
un rapporto sui rifiuti mantenendo un confronto
dialettico con i Comuni e il territorio».
Il dirigente ha poi parlato dei motivi che
stanno
«condizionando
la nascita dell’Agenzia regionale con otto
Comuni che ancora non adempiono agli obblighi
per la costituzione e che ora sono stati
commissariati».
Mettersi insieme, ha chiosato il dirigente
«non
è ancora percepito come un bene comune».
Soffermandosi
sui dati di costo è possibile valutare che la
principale problematica è ancora l’elevata
dipendenza verso altri ambiti regionali ed
extraregionali. Vero è che, con ogni probabilità
una razionalizzazione delle modalità gestionali
dei servizi di raccolta può ridurre ancor di più
il costo procapite, ma non tanto quanto può
essere ridotto raggiungendo “l’autonomia” nel
trattamento. La principale discarica si trova al
Cirsu, a Grasciano, così come la piattaforma di
tipo A e l’impianto di pre-selezione e
compostaggio; poi c’è una piattaforma di tipo B
a Sant’Omero attualmente utilizzata come centro
di raccolta comunale e come centro di
trasferenza e una discarica ad Atri (Consorzio
Piomba-Fino).
La vigente
pianificazione prevederebbe un’altra piattaforma
di tipo B da realizzare nel comune di Teramo ma,
considerate le sopravvenute esigenze del
territorio, è stata chiesta alla Regione la sua
trasformazione in impianto di tipo A. |