TERAMO,
25.3.2016 -
Non chiedono “grandi opere”
ma ricerca e innovazione, formazione
qualificata, servizi digitali, sinergie e poli
di aggregazione imprenditoriale. Chiedono
servizi primari come fogne marciapiedi
smaltimento rifiuti: chiedono di non impazzire
con la burocrazia e tempi adeguati alla velocità
del cambiamento e dei mercati. Ieri sera, a
Villa Corallo a Sant’Omero, la scena è stata
tutta per loro: gli imprenditori.
Un taglio voluto dal
presidente Renzo
Di Sabatino perché,
come ha dichiarato: “Voi siete il progetto e
qui si vince o si perde insieme, noi istituzioni
ci prendiamo le nostre responsabilità ma la
qualità e i contenuti dei vostri programmi
faranno la differenza per voi e per la vallata”.
Oltre duecento imprese, una
qualificata rappresentanza ha portato la propria
testimonianza raccontando cosa fa e cosa si
dovrebbe fare con i finanziamenti che
arriveranno mentre il direttore del Centro, Mauro
Tedeschini,
rilanciava informazioni e poneva sul tappeto,
soprattutto ai rappresentanti istituzionali, le
questioni ancora aperte.
Oltre a Di
Sabatino e Lolli l’assessore Dino
Pepe:
“Questa storia mi
coinvolge emotivamente oltre che
istituzionalmente ma al di là di questo aspetto
personale la Regione, nel suo complesso, sta
mostrando con i fatti quanto crede in questa
opportunità e adesso ci sono gli strumenti per
ripercorrere la storia di successo di questa
vallata”.
Tanti i Sindaci
rappresentati dal presidente dell’Unione Val
Vibrata Leandro Pollastrelli.
La Val Vibrata insieme al
Piceno è stata riconosciuta “area di crisi
complessa” non solo per i numeri, pure
drammatici, sulla perdita di posti di lavoro e
sulla chiusura delle aziende, ma perché il
Ministero per lo Sviluppo, analisi alla mano,
ritiene che sia un’area che “ancora molto
vitale dove ci sono imprese e imprenditori che
stanno lavorando bene” come ha sottolineato
il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni
Lolli che
ha spiegato nel dettaglio le opportunità:
finanziamenti in conto capitale, credito
agevolato, partecipazioni al rischio d’impresa.
A gestire la “partita” per conto del Governo
sarà Invitalia che nei prossimi giorni
incontrerà associazioni di categoria e
istituzioni di ricerca seguendo un modello
collaudato già seguito per altre aree di crisi.
“Non soldi a pioggia
– ha specificato Di
Sabatino –
perché l’obiettivo è stimolare la crescita
complessiva del tessuto imprenditoriale”.
I finanziamenti sono quelli
che arriveranno dalla Legge 181 – rifinanziata
dopo decenni dal Governo Renzi – che verranno
gestiti da Invitalia sotto la vigilanza di un
Gruppo di coordinamento nominato dal Mise; poi
ci sono quelli che arriveranno dalla Regione
derivanti da risorse comunitarie di gestione
diretta delle regioni (Fesr ed Fse
essenzialmente con premialità per le aree di
crisi).
Il percorso. E’ stato illustrato da
Christian Corsi, docente dell’Università di
Teramo
(Comunicazione
d'Impresa, Economia e gestione delle imprese
e Project Management) e componente tecnico del
Gruppo di coordinamento per conto della
Provincia di Teramo, il percorso che viene
seguito in questi casi. Il 10 febbraio il Mise
ha firmato il Decreto, subito dopo ha nominato
il Gruppo di Coordinamento del quale fanno parte
ben quattro Ministeri (Lavoro, Sviluppo,
Ambiente e Infrastrutture); le due Province e le
due Regioni. Entro tre mesi dal Decreto
Invitalia elabora il Piano di rilancio di
riconversione industriale che deve essere
autorizzato dal Gruppo di coordinamento.
Approvato il Piano entro 5 mesi si avvia la
seconda fase con la promozione e
l’individuazione dei finanziamenti. Il Piano,
che deve essere realizzato in tre anni, viene
adottato con la sottoscrizione dell’accordo di
programma che displina gli interventi
agevolativi e le modalità di attuazione. La
Legge 181 promuove interventi superiori al
milione e mezzo di euro mentre con i fondi
regionali, come specificato da Lolli, ci saranno
anche interventi “de minus”: 50 o 100 mila euro,
con procedure semplificate, accordi per
l’accesso al credito, intereventi a favore
dell’occupazione, progetti di banda larga,
adeguamento di servizi primari e anche
finanziamenti per quelli digitali e innovativi.
La voce delle imprese. Sono
intervenuti in tanti:Valter proietti dell’Atr di
Colonnella, Lorenzo Dattoli della Carbotech;
Luca Calcagnoli del Maglificio Gran Sasso;
Francesco Di Pietrantonio della Picchio di
Ancarano; Salvatore Loddo della Tml di
Civitella; Paolo Monti della Monti di Corropoli,
importatore di baccalà, Andrea Risa della
Digital Borgo, Giammaria De Paulis presidente
dei giovani industriali ed esperto di servizi
digitali; Tito Rubini del Consorzio Prosa e poi
Albatour e Costa dei Parchi. Aziende che
lavorano nell’automotive, nella meccanica e
nella chimica, nel manifatturiero tradizionale
ma con prodotti di alta gamma e con propri brand,
aziende che hanno fatto innovazione e brevettato
nuovi sistemi di produzione innovando anche
l’approccio gestionale e che proprio per questo
possono rappresentare un modello. Accanto a loro
anche piccole e piccolissime imprese con
problematiche e magari aspettative diverse ma a
tutti, come sottolineato da molti, non sfugge il
senso di questa opportunità.
#restartvibrata (restartvibrata.provincia.teramo.it)
è il sito realizzato dalla Provincia, punto di
riferimento per le informazioni istituzionali e
momento di interazione con il territorio. Sul
sito, messo in rete ieri, ci sono già alcuni dei
suggerimenti e delle questioni poste dagli
imprenditori ai quali, in questi giorni, è stato
chiesto di rispondere ad un questionario. Una
prima sintesi, di natura sociologica, molto
utile per comprendere questa realtà che in
questi anni ha subito una profonda metaforfosi a
partire dai nomi: centinaia di attività - quelle
censite e in regola - avviate da imprenditori
orientali. |