sant'OMERO,
8.7.2016 -
In merito
all’accorpamento dei reparti di Ortopedia e
Chirurgia dell’Ospedale Val Vibrata e i
conseguenti disagi provocati ai cittadini il
Sindaco di Sant’Omero Andrea Luzii ha
dichiarato:
«Il 25 Maggio,
nel nostro presidio ospedaliero, si è tenuta
un'assemblea organizzata dall'Assessore
Regionale Dino Pepe, sempre partecipe, questa
volta per la problematica riguardante l'Ospedale
Val Vibrata, presenti il Direttore Generale ASL
Avv. Roberto Fagnano e il Direttore
Amministrativo Dott. Maurizio Di Giosia, con
dirigenti sanitari e altro personale di varie
qualifiche.
In tale occasione
i Direttori, in vista delle ferie estive e con
la carenza cronica del personale sanitario,
avevano espresso la difficoltà dell'Ente ad
erogare prestazioni senza creare disagio
all'utenza.
In particolare
erano in attesa che la Regione autorizzasse la
proroga dei contratti a tempo determinato di
varie figure.
Se fossero stati
prorogati i contratti a tempo determinato
l'Ospedale di Sant'Omero non avrebbe avuto
problemi di accorpamento di reparti.
Tuttavia, pur in
presenza della proroga, come ogni anno, da
qualche tempo, anche nel 2016, si è avuto
l'accorpamento di Chirurgia con Ortopedia
smentendo l'assicurazione fornitaci poco più di
un mese fa.
Esistono due
realtà, quella rassicurante che ci viene
trasmessa dal vertice ASL e quella reale, fatta
di tagli progressivi e di una devastante e
continua spoliazione del nostro ospedale e, più
in generale degli ospedali di Giulianova ed Atri
a cui va la nostra solidarietà.
Non da oggi
abbiamo sostenuto che le strutture possono
morire perché la Regione decide di sopprimerle e
questo non è il nostro caso in quanto il piano
di riordino della sanità ha preservato le
caratteristiche del nostro Ospedale, ma possono
morire anche per cattiva organizzazione,
un'organizzazione che non tiene in alcun conto
dei numeri e delle esigenze della popolazione.
Si sopprimono
posti letto, con accorpamenti, in territori in
cui, in estate, vi è un notevole incremento di
popolazione per turismo.
Francamente non
riusciamo a capire quale logica ci sia dietro
tali decisioni.
La mobilità
passiva, verso i privati e pubblici della
Regione Marche, aumenta ogni anno, le liste di
attesa sono sempre più lunghe ed i cittadini
sono sempre più costretti a pagare le
prestazioni, anche quelle esenti, per avere
risposte alle loro esigenze sanitarie.
Quale Sindaco
di Sant'Omero, come responsabile della sanità
dell'Unione dei comuni e come membro del
Comitato ristretto dei Sindaci nella ASL,
esprimo il mio più profondo rammarico per questo
modo di amministrare che non ci piace, che è
carente di un vero e proprio confronto e che
sembra presentare dissociazione fra quello che
ci viene detto dalla Direzione Generale e quello
che ogni giorno viene rappresentato, ai
cittadini». |