TERAMO,
22.11.2016 -
I sindaci di 8
comuni teramani, che hanno subito gravi e
ingenti danni alla proprietà pubblica e privata
a causa del sisma 2016, con una popolazione
complessiva di 27 mila persone, presentano
alcune proposte emendative in merito ai
provvedimenti “Interventi urgenti in favore
delle popolazioni colpite dal sisma 2016”. Il
primo obiettivo è quello di portare
all'individuazione di aree intermedie in cui
rientrino i comuni danneggiati in maniera
significativa dal terremoto, ma al momento
esclusi sia dal cosiddetto "cratere" che da
allegati ed elenchi che prevedono alcune misure
di sostegno nel post-sisma.
A chiederne
l'istituzione - con agevolazioni su mutui e
scadenze, la possibilità di assumere tecnici per
la ricostruzione, la programmazione di fondi per
il miglioramento sismico delle scuole sui propri
territori - sono i sindaci: Vincenzo Di Marco (Castellalto),
Santino Di Valerio (Cermignano), Giuseppe Del
Papa (Cellino Attanasio), Alessandro Frattaroli
(Basciano), Franco Campitelli (Canzano), Diego
Di Bonaventura (Notaresco), Michele Petraccia (Pietracamela)
e Severino Serrani (Penna S.Andrea).
Nello specifico
gli amministratori degli enti comunali vogliono
presentare proposte di emendamento che portino
a:
- Prevedere
l’individuazione da parte del Commissario
straordinario di aree intermedie in cui
rientrano quei Comuni che hanno subito ingenti
danni pubblici e privati ma che non sono
individuati nel cd. “cratere” e quindi non sono
ricompresi nell’allegato 1 al D.L. 189 e neppure
ricompresi nell’altro elenco previsto dal D.L.
205.
- Consentire,
anche ai comuni facenti parte delle aree
intermedie, di assumere personale necessario per
gli interventi di ricostruzione post-sisma, con
i relativi oneri posti a carico del fondo per la
ricostruzione o in subordine anche a carico dei
bilanci comunali tramite la deroga ai limiti di
assunzione pubblica.
- Esentare anche
i Comuni facenti parte delle aree intermedie dal
rispetto del pareggio di bilancio per gli anni
2016-17.
- Differire le
rate di scadenza dei mutui concessi, come per i
Comuni ricompresi negli allegati 1 e 2 anche per
i Comuni facenti parte delle aree intermedie.
- Modificare il
concetto di “Borghi storici” con “centri
storici, quartieri, contrade, frazioni,
vocaboli, case sparse e villaggi fuori dai
centri storici e in borghi caratteristici, in
modo da garantire anche chi è fuori dal centro;
- Possibilità
di cumulare il contributo del 50% (previsto per
le seconde case fuori dal cratere e dai Centri
storici) della parte restante della spesa con le
misure di detrazione fiscale concesse per gli
interventi di ristrutturazione edilizia, di
efficientamento energetico e di adeguamento
antisismico degli edifici;
- Innalzamento
della soglia della S.O.A. (Società Organismo di
Attestazione) da 150mila a 300mila euro per
favorire la partecipazione agli appalti delle
piccole e medie imprese locali;
- Programmazione
di fondi specifici per l’edilizia scolastica
anche con la riprogrammazione del piano
triennale 2017-2019, necessari per il
miglioramento e adeguamento sismico.
I sindaci
firmatari di questo documento nell’intento di
essere propositivi e riconoscendo che hanno
avuto danni minori rispetto ad altri comuni,
chiedono solo di poter essere messi nelle
condizioni di svolgere il proprio ruolo e i
propri doveri nei confronti delle loro comunità
per risolvere nel più breve tempo tutte le
criticità procurate dal sisma, ribadendo il
concetto che i danni dentro o fuori dal cratere
devono essere trattati nello stesso modo.
Per dare risposte
concrete alla popolazione è necessario avere
strumenti legislativi appropriati e provvidenze
economiche adeguate, al fine di tornare alla
normalità nel più breve tempo possibile.
Il documento è
stato inviato ai Parlamentari Abruzzesi
Al Commissario
delle Ricostruzione Vasco Errani
Al Presidente
della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso
Ai Consiglieri
Regionali della Provincia di Teramo
Al Presidente
della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino |