TERAMO,
18.11.2016 –
Negli ultimi
giorni, il WWF Teramo ha riscontrato la
realizzazione nella zona C dell’Area Marina
Protetta “Torre del Cerrano” di tre nuovi
manufatti sorti nelle aree date in concessione
per due alaggi nel Comune di Pineto. Nei pressi
di tali costruzioni sono poi presenti alcune
imbarcazioni impropriamente posizionate o
abbandonate sul cordone dunale.
Dalle
informazioni raccolte non sembra che questi
interventi, che ricadono in un’area tutelata sia
da leggi nazionali che da direttive comunitarie
(essendo stata ricompresa nella Rete Natura2000
dell’Unione Europea), siano stati autorizzati
dal Parco marino, nonostante qualsiasi opera
ricadente all’interno del perimetro dell’Area
Marina Protetta dovrebbe avere il parere del
soggetto gestore, “tenuto conto delle
caratteristiche dell’ambiente oggetto della
protezione e delle finalità istitutive” (art. 10
comma 1 lettera c) D.M. 21 ottobre 2009
“Istituzione Area Marina Protetta Torre del
Cerrano”).
Se gli interventi
non sono stati autorizzati, vanno immediatamente
rimossi, insieme alle imbarcazioni posizionate
sulla fascia dunale. Se al contrario sono stati
autorizzati, va chiarito come ciò sia stato
possibile, posto che appare inaccettabile che un
contesto paesaggistico di elevato valore
ambientale rischi di essere alterato.
Le aree dunali
rivestono un importantissimo ruolo di
fascia-cuscinetto contro l’erosione costiera e
rappresentano un habitat prezioso incluso nella
specifica Direttiva europea Natura2000 che tende
a garantire la sopravvivenza a lungo termine
delle specie e degli habitat più preziosi e
minacciati nel continente europeo. Nelle zone
citate, ad esempio, tra le diverse specie
floristiche ci sono le rare popolazioni di
Romulea rollii (zafferanetto delle spiagge),
uno dei simboli dell’Area Marina Protetta “Torre
del Cerrano”, tanto da essere riportato nel
logo.
Il WWF Teramo
sollecita un maggior controllo da parte degli
organi a ciò preposti (polizia locale e guardia
costiera) affinché si evitino situazioni del
genere.
Siamo consapevoli
della necessità di consentire l’alaggio alle
imbarcazioni, ma chiediamo che interventi di
questo tipo siano pianificati e soprattutto
siano condotti in modo da garantire la massima
tutela dell’area.
Suggeriamo agli
enti competenti di aprire un confronto con tutti
i portatori di interesse, a partire dalle
associazioni ambientaliste e le associazioni
concessionarie degli alaggi, per trovare una
corretta soluzione al problema e
l’individuazione di misure e aree idonee per
questo tipo di attività. |