CHIETI,
11.1.2016 –
Dalle associazioni
Archeoclub, Arci, Conalpa, Costituente per il
Parco, FAI, Italia Nostra, Legambiente, Marevivo,
Mila Donnambiente, Pro Natura e WWF
riceviamo e pubblichiamo:
L'arrivo dell'anno nuovo, con l'entrata in
vigore della legge di stabilità, ci ha
riconsegnato uno scenario futuro libero dalle
trivelle entro le 12 miglia marine dalle nostre
coste, seppur con delle considerazioni
importanti, ancora aperte, legate alla questione
referendaria. Certo è che finalmente la tanto
richiesta “scelta politica” è stata esercitata
nella direzione di cancellare la strategicità,
l'indifferibilità e l'urgenza delle attività
petrolifere. Una strategia energetica che era
palesemente antistorica e in controtendenza
mondiale anche alla luce dell'ultimo accordo
della COP21 di Parigi sui cambiamenti climatici
che apre di fatto un percorso di uscita dalle
fonti fossili verso quelle rinnovabili,
nell'intento di abbattere il surriscaldamento
globale.
Ora, però, occorre dar vita all'altro pezzo di
questa scelta: la necessità di coniare i
caratteri della green economy, unica strada in
grado di dare un futuro dignitoso all'Abruzzo,
terra dalle grandi promesse ancora non
mantenute. Da qui il “ruolo politico” centrale
del Parco Nazionale della Costa Teatina, un’area
protetta formalmente istituita da 15 anni ma non
ancora decretata a causa della sostanziale
incapacità della nostra politica locale,
inutilmente sollecitata ad individuare una
soluzione condivisa che superi quelle logiche
che, oggi lo stesso governo con l'ultima legge
di stabilità cancella, o quantomeno congela.
Il
commissario, Giuseppe De Dominicis, ha svolto il
suo compito e ha consegnato a luglio scorso, in
anticipo sui tempi previsti, una propria
cartografia alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri. Dopo lo stallo di alcuni mesi, c’è
stato, coordinato dal presidente della Regione
Luciano D’Alfonso, il tentativo di coinvolgere
tutti i sindaci interessati per il varo di una
perimetrazione condivisa dai sindaci stessi per
la redazione di una nuova cartografia,
alternativa in qualche modo a quella predisposta
dal commissario ad acta. Questa seconda proposta
è stata anche sommariamente mostrata ai
presidenti di WWF e Legambiente in un incontro
di pochi minuti ma la richiesta di ottenerne una
copia per una più accurata valutazione non ha
avuto alcun seguito. Eppure ci dicono che la
“perimetrazione dei sindaci” sarebbe stata
anch'essa inviata alla Presidenza del Consiglio
dei Ministri che si troverebbe sui propri
tavoli, quindi, due diverse proposte, una nota
ai cittadini perché più volte pubblicamente
illustrata da De Dominicis, l’altra nota solo a
chi la propone. Una situazione che di fatto
alimenta lo stallo in atto da circa 6 mesi.
Ciò non è più accettabile, bisogna uscire fuori
da questa “rotonda” e imbroccare la strada
giusta! Strada che è stata indicata dai 40.000
di Pescara nel 2013 e si ripropone adesso, in
modo ancora più forte, dopo i 60.000 di
Lanciano, l'intervento del governo sulla legge
di stabilità, un referendum ancora in piedi e
l'accordo della COP21 di Parigi.
Il
Parco Nazionale della Costa Teatina è il
completamento naturale della scelta no petrolio,
sia per la sua dimensione (economica, sociale,
culturale e ambientale) antagonista a quella
delle vecchie lobby novecentesche, sia come
strumento di tutela e protezione ambientale.
Alla luce di quanto sin qui esposto le
associazioni Archeoclub, Arci, Conalpa,
Costituente per il Parco, FAI, Italia Nostra,
Legambiente, Marevivo, Mila Donnambiente, Pro
Natura e WWF chiedono alla Regione Abruzzo di
adoperarsi attivamente al fine di sollecitare la
Presidenza del Consiglio dei Ministri perché
esca dallo stallo in essere e, nel rispetto di
quanto previsto dalle legge, trasmetta
immediatamente il decreto di perimetrazione,
elaborato sulla base del lavoro del commissario
De Dominicis, alla Presidenza della Repubblica
per la firma. Chiedono inoltre che il Parco
Nazionale della Costa Teatina sia messo subito
nelle condizioni di cominciare la propria
attività, nell’interesse del territorio protetto
e delle popolazioni che vi risiedono. |