PESCARA,
24.5.2016 –
ENPA, LAC, LAV,
Legambiente, LIPU Birdlife Italia e WWF Italia,
a firma dei rispettivi responsabili nazionali,
hanno indirizzato nei giorni scorsi una lettera
al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo
Renzi, al Ministro per gli Affari regionali e le
Autonomie Enrico Costa, al Ministro
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare Gian Luca Galletti per chiedere che il
Governo proceda all’impugnazione della legge n°
11 del 13 aprile 2016 della Regione Abruzzo
presso la Corte Costituzionale, ai sensi dell’
articolo 120 comma 2 della Costituzione
italiana.
La legge n° 11,
pubblicata sul Bollettino Ufficiale della
Regione Abruzzo del 14 aprile scorso, modifica
la legge regionale 38/1996 inerente le aree
protette regionali e consente attività cinofile
e cinotecniche all’interno del Parco Sirente
Velino e delle altre riserve naturali di
competenza regionale.
Nella lettera
inviata dalle associazioni ai rappresentanti del
Governo nazionale si evidenziano i motivi di
illegittimità di quell’assurdo provvedimento,
approvato alla chetichella dal Consiglio
regionale, senza alcuna consultazione, neppure
con gli uffici regionali del settore.
Sullo stesso
argomento erano già scese in campo, il 12 maggio
scorso, Federparchi, IAAP, Legambiente, WWF,
Italia Nostra, LIPU, Pro natura, FAI, Ambiente
e/è Vita, Salviamo l'Orso, Dalla parte
dell'Orso, Mountain Wilderness e Appennino
Ecosistema protestando congiuntamente
nei confronti della Regione per una scelta in
assoluto contrasto con la realtà del territorio
e le sue vocazioni oltre che con la legge quadro
sulle aree protette (legge 394/91), con la legge
n. 157/92 sull’attività venatoria e con la
stessa legge regionale 38 che è stata
modificata. Una norma priva insomma di qualsiasi
logica, sbagliata e del tutto immotivata.
L’appello delle
associazioni è inequivocabile: si chiede al
Consiglio regionale di abrogare subito il
provvedimento appena approvato. Meglio
ripensarci e ammettere di aver sbagliato
piuttosto che essere costretti a farlo
rimediando l’ennesima brutta figura rispetto a
chi continua a illudersi che l’Abruzzo abbia
davvero in considerazione il proprio slogan di
regione verde d’Europa. Si chiede inoltre, per
il futuro, di non portare mai più in aula
provvedimenti non esaminati in commissione, mai
oggetto di confronto con i portatori di
interesse e addirittura mai vagliati neppure
dagli stessi uffici regionali del settore! |