PESCARA,
26.5.2016 –
Continua a dare
importanti risultati la
campagna di tutela
ambientale che sta
fortemente impegnando,
ormai dalla scorsa
stagione estiva, gli
uomini della Capitaneria
di porto – Guardia
Costiera di Pescara
sugli alvei dei fiumi
della provincia di
Pescara, per accertare
quali siano le
principali fonti
d’inquinamento del porto
e del mare.
Dopo il sequestro
di due frantoi oleari a Chieti scalo, dei
depuratori di Manoppello, Lettomanoppello -
Santa Liberata e di Rosciano - Villa Badessa,
della discarica di Villa Carmine di
Montesilvano, della fossa settica della frazione
Palozzo di Cepagatti e l’individuazione uno
scarico diretto fognario, di grossa portata, in
località Villa Raspa di Spoltore, in data
odierna è stata sottoposta a sequestro un’altra
fossa settica/Imhoff in località Villamare del
Comune di Cepagatti dalla quale, attraverso una
condotta non autorizzata, i reflui fognari non
adeguatamente depurati si sversavano nelle acque
del Torrente Nora, affluente della sinistra
idraulica del Fiume Pescara, determinando un
grave inquinamento microbiologico delle acque;
elevatissima, infatti, è risultata la carica
batteriologica dei reflui campionati (il valore
dell’Escherichia Coli accertato è risultato
essere pari a 4.400.000 UFC/100 ml. a fronte di
un limite legislativo pari a 5.000 UFC/100 ml.),
provenienti dall’impianto che non veniva
svuotato sin dal mese di maggio 2014.
Iscritti nel
registro degli indagati i responsabili tecnici
dell’ente gestore dell’impianto, per i reati di
attività di gestione di rifiuti non
autorizzata,getto pericoloso di cose ed
inquinamento ambientale.
Negli ultimi
giorni gli uomini della Capitaneria di porto –
Guardia costiera hanno pure individuato, in
località Santa Teresa del Comune di Spoltore,
due diverse condotte di acque nere che, per
mancanza di un breve tratto di collegamento con
la linea fognaria principale di adduzione al
depuratore di Pescara, scaricavano i propri
reflui nel Fiume Pescara. In particolare, sia
nel primo caso, accertato all’incrocio tra la
via Mare Adriatico e Via Tordino, che nel
secondo, riscontrato nei pressi di uno
stabilimento industriale, i reflui non depurati
si sversavano in fossi di acque meteoriche
provenienti dalle limitrofe aree collinari,
confluendo successivamente nel Fiume Pescara. In
entrambi i casi, quanto scoperto ha determinato
l’attivazione del soggetto gestore delle linee
fognarie che ha già provveduto, attraverso i
dovuti lavori, a realizzare quanto necessario
affinché le acque nere fossero immediatamente
convogliate sulle linee di adduzione al
depuratore di Pescara.
La scorsa
settimana inoltre, nella Zona industriale di
Pescara, dove sono stati già accertati notevoli
superamenti dei previsti parametri
microbiologici, è stata condotta, in
collaborazione con la Polizia Provinciale, una
vasta operazione di polizia ambientale in
occasione della quale, attraverso l’impiego di
venti militari, è stata sottoposta a controllo
la gestione dei rifiuti/scarichi da parte di
venti attività commerciali/industriali,
riscontrando l’anomala presenza di numerosi
insediamenti non ancora collegati alla condotte
fognarie della zona, che accumulano le acque
nere in fosse settiche/Imhoff, quasi sempre non
svuotate da lungo tempo.
L’attività della
Capitaneria di porto – Guardia Costiera di
Pescara continuerà nei prossimi giorni
nell’intento di migliorare ancor più le precarie
condizioni delle acque dei fiumi sfocianti in
mare, fermo restando che l’attività di polizia
ambientale sin qui condotta si è dimostrata
idonea anche a richiamare l’attenzione di tutti
sulle problematiche legate all’inquinamento
ambientale dei corsi d’acqua, provocando spesso
un impulso di autoverifica dei propri sistemi di
depurazione da parte dei numerosi soggetti
interessati, primi fra tutti quelli deputati a
gestire le linee fognarie. |