PESCARA,
4.11.2016 –
In relazione alle
notizie apparse su
alcuni Organi di stampa
negli ultimi giorni,
relative alla rimozione
di alcuni natanti da
diporto di piccole
dimensioni ormeggiati
negli ambiti portuali di
Pescara, si ritiene
necessario far conoscere
quanto segue al fine di
offrire una completa ed
esaustiva informazione
sui fatti occorsi.
Per
razionalizzare quanto più possibile l’utilizzo
degli esigui spazi portuali di Pescara,
mantenendo al contempo i necessari standard
di sicurezza della navigazione, in data
11/08/2014 questa Capitaneria di porto emanava
il nuovo "Regolamento per la navigazione, la
sosta e gli accosti delle navi e dei
galleggianti nel porto di Pescara".
Tale
provvedimento veniva anche adottato sulla scorta
dell’esperienza dei drammatici eventi legati
all’ultima esondazione del fiume Pescara,
notoriamente occorsa nel dicembre 2013. In tale
occasione, infatti, il personale della
Capitaneria di Porto era dovuto intervenire, in
condizioni di estremo pericolo, per la
salvaguardia delle decine di unità da diporto
(oltre un centinaio) che - liberamente
ormeggiate in tutti i tratti trovati liberi
nelle banchine Sud e Nord, anche in precarie
condizioni di navigabilità (per non dire in
stato di abbandono!) - sottoposte alla furia
delle acque venivano letteralmente strappate
dagli ormeggi carambolando sulle unità ancora
assicurate alla banchina e, in gran parte,
affondando al centro del fiume stesso,
determinando in tal modo anche un evidente grave
pericolo di esondazione (qualora alle stesse si
fosse andato ad accatastare un tronco o un
qualsiasi altro materiale anch’esso trascinato
dal corso d’acqua).
Accertata la
difficoltà, se non in taluni casi
l’impossibilità, di reperire nell’immediatezza i
proprietari delle unità da diporto, prive per la
loro natura di sigla o numero d’iscrizione, si
era deciso di rilasciare una nuova concessione
demaniale marittima per l’ormeggio di unità da
diporto, “obbligando” il nuovo concessionario
alla custodia delle barche ed a destinare parte
dei nuovi ambiti assentiti alla cosiddetta
“nautica sociale”, per la quale lo stesso
prevedeva un mero rimborso spese (di importo
certamente irrisorio se paragonato ai costi di
manutenzione ed utilizzo delle unità stesse); la
maggior parte dei proprietari delle unità
ormeggiate nelle banchine libere decideva quindi
di avvalersi di tale opportunità. Pochi altri
ritenevano invece di trasferirsi presso l’unico
ormeggio destinato alle unità in “transito”,
rimasto libero presso la Banchina Nord del
porto. Gli stessi tuttavia, contravvenendo alle
vigenti disposizioni ministeriali che prevedono
che la sosta al transito non possa superare i 3
giorni consecutivi, rimanevano invece
stabilmente ivi ormeggiati, di fatto
impossessandosi illegalmente di tali spazi
demaniali.
Preso atto
del mancato legittimo utilizzo di quest’ultima
banchina, dopo le previste forme di pubblicità,
anche al fine di assicurare i relativi introiti
a favore dall’erario, questa Capitaneria di
porto decideva quindi di accogliere l’istanza di
concessione pervenuta da una nuova associazione
che, una volta autorizzata, richiedeva lo
sgombero delle unità abusivamente ormeggiate
presso l’ex banchina di transito. Il personale
della Capitaneria provvedeva quindi ad affiggere
sulle unità in questione, in data 19/10/2016,
apposito avviso di rimozione e, trascorsi
abbondantemente i 7 giorni assegnati, in data 31
ottobre u.s. provvedeva a ripristinare le
condizioni di legittimità rimuovendo
coattivamente le unità degli sconosciuti
proprietari che, una volta identificati,
verranno sanzionati per inosservanza del
predetto Regolamento accosti e assoggettati al
pagamento delle spese di rimozione e custodia
vantate da prestatori di tali opere. |