PESCARA,
18.3.2016 –
Ben 120 le ispezioni
eseguite sulla filiera
della pesca, 17 le
sanzioni amministrative
comminate, per un
importo complessivo di
quasi 35mila euro, e
mezza tonnellata di
prodotto ittico
sequestrato. Questi i
numeri che rendono conto
dell’attività di polizia
marittima condotta dal
15 al 21 marzo scorsi
dagli uomini della
Direzione Marittima,
nell’ambito
dell’operazione Safe
Fish.
L’operazione,
condotta su tutto il territorio di competenza
della Direzione Marittima, Abruzzo e Molise,
oltreché tutelare il consumatore finale da
possibili frodi alimentari, ha avuto quale
primario obiettivo la tutela degli stock ittici
sottoposti a una particolare protezione a
livello europeo, come il tonno rosso e il pesce
spada (la cui pesca è vietata in questo periodo
dell’anno), e al controllo sull’attività di
pesca dei piccoli pelagici nel mar Adriatico.
Le principali
violazioni riscontrate dagli uomini della
Guardia Costiera hanno riguardato soprattutto
gli illeciti commessi sull’etichettatura e sulla
tracciabilità dei prodotti ittici immessi nel
mercato.
Tra le
attività ispettive di maggior rilievo, si
menzione quella eseguita nella sera dello scorso
lunedì 21 marzo a Pescara, che ha condotto i
militari, impegnati nelle indagini di polizia
marittima, al sequestro di 12 esemplari di tonno
rosso (Thunnus Thynnus), per un totale di
420 chilogrammi. I pregiati tonni, pescati
illegalmente, erano stati sbarcati di nascosto,
lontano dal porto, e, detenuti dentro un furgone
diretto a Roma per la vendita sottobanco ai
ristoratori della Capitale. Al conducente del
mezzo è stata elevata una sanzione
amministrativa di 4 mila euro, mentre il
prodotto ittico, accertata l’idoneità al consumo
umano da parte dell’autorità sanitaria, è stato
devoluto in beneficenza a enti caritatevoli |