PESCARA,
6.4.2016 –
Il personale della
Guardia Costiera
appartenente alla
Capitaneria di porto di
Pescara ed alla
Delegazione di Spiaggia
di Montesilvano, in
seguito ad indagini
finalizzate
all’individuazione delle
cause dell’inquinamento
del Fiume Saline, le cui
acque confluiscono in
mare, minando la sicura
balneazione, ha posto
sotto sequestro in data
odierna l’intera
discarica ubicata in
località Villa Carmine
del Comune di
Montesilvano, oltre che
l’adiacente argine
fluviale, sul quale
percolavano pericolosi
liquami.
La discarica di
“Villa Carmine”, realizzata intorno alla seconda
metà degli anni settanta, è stata utilizzata dal
Comune di Montesilvano sino a circa un decennio
fa, prima di essere dismessa a seguito del
raggiungimento del tetto massimo di conferimento
di rifiuti autorizzato.
Si è giunti
all’odierno sequestro a seguito di un’intensa
attività di indagine iniziata con una serie di
sopralluoghi finalizzati ad individuare
immissioni illecite e scarichi abusivi nelle
acque fluviali del Saline, nell’ambito della più
ampia attività finalizzata alla tutela
dell’ambiente marino, obiettivo ormai di
primaria importanza per la Capitaneria di porto
di Pescara. Nello specifico, nel corso di tali
sopralluoghi, concentrati nella parte
sottostante la discarica, all’interno dell’alveo
del fiume Saline, veniva accertata la presenza
di un’estesa chiazza di colore scuro
maleodorante, che percolava direttamente dal
terreno adiacente la discarica, per lo più
costituito da una stratificazione di rifiuti
solidi di diversa natura interrati (quali teloni
di plastica, pneumatici, ecc.), ormai
costituenti l’argine del fiume stesso. Il
liquido in parola, depositato in notevole
quantità sulla parte destra dell’alveo del
fiume, a causa della pendenza del suolo, si
univa al corso principale del fiume Saline,
defluendo direttamente in mare.
Il provvedimento
di sequestro, emanato dal GIP del Tribunale di
Pescara, è stato ritenuto necessario in quanto
l’accertato stato dei luoghi ha evidenziato una
cattiva gestione della discarica, che di fatto
ha provocato un grave degrado con conseguente
danno dell’ambientale circostante.
All’attuale
Commissario ad
acta, designato con Decreto della Regione
Abruzzo, sono stati contestati, in concorso, i
reati di inquinamento ambientale,
danneggiamento, getto pericoloso di cose e
mancata bonifica del sito per lo sversamento
sulla sponda del fiume Saline e quindi nelle sue
acque confluenti nel mare Adriatico, di percolato,
il liquido che trae prevalentemente origine
dall'infiltrazione di acqua meteorica nella
sovrastante massa dei rifiuti e dalla
decomposizione degli stessi con conseguente
formazione di refluo con un tenore elevato di
inquinanti organici e inorganici.
Il monitoraggio sul Fiume Saline, intrapreso
ormai da tempo dalla Capitaneria di Porto di
Pescara continuerà nei prossimi giorni al fine
di assicurare la ricerca di eventuali scarichi
abusivi, dalla foce sino all’entroterra, nonché
il controllo di tutti i depuratori che scaricano
nello stesso, per verificare il rispetto dei
parametri previsti dalla normativa vigente in
materia ambientale. |