PESCARA,
23.3.2016 –
Continua senza sosta la
campagna di tutela
ambientale che dalla
decorsa stagione estiva
la Capitaneria di porto
di Pescara sta operando
sull’intero alveo del
Fiume Pescara per
accertare quali siano le
principali fonti
d’inquinamento del porto
e del mare. Dopo i
sequestri che uomini
della Guardia Costiera
hanno eseguito venerdì
scorso sui depuratori di
Manoppello e
Lettomanoppello - Santa
Liberata, è già stata
segnalata alla
competente Autorità
Giudiziaria la presenza
di uno scarico diretto
fognario, di grossa
portata, in località
Villa Raspa di Spoltore.
Durante il sorvolo
di un tratto del Fiume Pescara un Elicottero
AW139 NEMO del 3° Nucleo Aereo della Guardia
Costiera, di stanza a Pescara, aveva rilevato,
attraverso il proprio avanzato sistema di
scoperta elettro-ottico FLIR (ForwardLooking
Infra-Redsensor), che permette una a scansione
all’infrarosso del territorio/acque marittime
sorvolate, un’anomalia termica (differenza di
temperatura) tra i reflui provenienti da un
collettore di scarico ed il Fosso del Seminario,
corpo idrico ricettore, quest’ultimo
successivamente direttamente convogliato sul
Fiume Pescara.
L’anomalia,
prontamente segnalata, veniva quindi analizzata
ed investigata dagli uomini del Nucleo di
Polizia Marittima della Capitaneria di porto che
eseguivano immediati campionamenti dei reflui
immessi attraverso la predetta condotta sul
fosso, rilevando un notevole superamento dei
limiti suggeriti dal Testo Unico Ambientale. In
particolare i campioni, dal punto di vista
microbiologico, evidenziavano un valore di
Escherichia Coli pari a 34.000.000
(trentaquattromilioni) UFC/100ml a fronte di un
valore massimo consigliato non superiore a 5.000
UFC/100ml.
L’intervento posto
in essere dai tecnici dell’ACA Spa (Azienda
Comprensoriale Acquedottistica), ente gestore
della condotta, giunti sul posto a seguito della
segnalazione degli uomini della Guardia Costiera
permetteva di accertare che il copioso
sversamento avveniva da un pozzetto, a causa
dell’intasamento della condotta a valle del
pozzetto stesso. Le acque fognarie della
condotta ostruita pertanto non venivano
convogliate al depuratore di Pescara di Via
Raiale, ma sfociavano direttamente nel fiume
attraverso il Fosso del Seminario dove i reflui
si sversavano. Lo sversamento era di entità tale
che il copioso flusso di reflui aveva già
provocato un notevole sgottamento del terreno
circostante al pozzetto stesso.
A seguito
dell’accertamento dei fatti i responsabili
tecnici dell’azienda venivano deferiti alla
competente A.G. per i reati di getto pericoloso
di cose ed inquinamento ambientale.
L’attività della Capitaneria di porto, che ha
già permesso di scovare numerose fonti
d’inquinamento del fiume e di deferire i
responsabili alle competenti Autorità,
continuerà nei prossimi giorni nell’intento di
cercare di migliorare le attuali precarie
condizioni delle acque del fiume Pescara, in
gran parte responsabili dell’inquinamento delle
acque costiere limitrofe alla foce, notoriamente
adibite alla balneazione nel corso della
stagione estiva. |