L'AQUILA,
7.11.2016
–
Con l’interpellanza
del 19 Aprile scorso, Sara
Marcozzi (Capogruppo
M5S alla Regione) chiedeva al Presidente di
Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, se e quando
la Regione avrebbe diffidato, come peraltro
previsto dal regolamento regionale, la Società
ACEA al pagamento degli arretrati dei sovra
canoni BIM ai piccoli comuni. Il
M5S aveva sollevato la
questione dei crediti maturati, 9 milioni in
complessivo e quasi quattro milioni di euro solo
per le annualità 2013 e 2014, dai 60 Comuni
abruzzesi e molisani appartenenti al Bacino
Imbrifero Montano del Fiume Sangro nei confronti
di Acea spa.
Regione
Abruzzo, nel mese di aprile, dopo un paio di
giorni dal deposito dell'interpellanza del
MoVimento 5 Stelle, aveva diffidato Acea a
pagare entro 30 gg quanto dovuto per l'utilizzo
delle acque nell'impianto idroelettrico di
Sant'Angelo, pena la decadenza della
concessione.
Acea spa,
contro tale diffida, aveva proposto ricorso
d'urgenza dinanzi il Tribunale Regionale delle
Acque Pubbliche presso la Corte d'Appello di
Roma coinvolgendo i 60 Comuni creditori con lo
scopo di far dichiarare come non dovuti i
sovracanoni che gli stessi Comuni potrebbero
utilizzare per opere ed infrastrutture in favore
dei loro territori e dei loro cittadini.
Ebbene, con
ordinanza del 25 ottobre 2016 il Tribunale
Regionale delle Acque Pubbliche ha rigettato il
ricorso presentato dalla potente multinazionale
aprendo la strada ad un possibile provvedimento
di decadenza dalla concessione ovvero al
pagamento da parte di Acea spa di quanto dovuto
ai Comuni delle aree interne abruzzesi-molisane.
«Sono felice che il Tribunale delle Acque abbia
cristallizzato un concetto che per noi era
chiarissimo - commenta Sara
Marcozzi -.
Ringrazio tutti quei Sindaci, in particolar
modo, il Sindaco del Comune di Fallo che non si
sono voluti piegare alle prepotenze del colosso
ACEA nè alla inerzia della regione mettendo
avanti a tutto l'interesse delle loro comunità.
Auspico che anche quegli amministratori locali
che sin ora sono restati inspiegabilmente a
guardare, si attivino per recuperare quanto
dovuto attraverso i decreti ingiuntivi».
Si
tratta di somme elevate che i Comuni, che negli
ultimi due anni hanno subito drastici tagli dal
governo Renzi, potrebbero destinare a interventi
infrastrutturali che da anni attendono di essere
eseguiti, somme importanti, a titolo
esemplificativo e non esaustivo: Alfedena (AQ) €
295.000, Ateleta(AQ) € 279.000, Barrea (AQ) €
545.000, Castel di Sangro (AQ) € 401.000,
Borrello (CH) € 345.000, Civitaluparella (CH) €
245.000, Civitella Alfedena (AQ) € 233.000,
Fallo (CH) € 171.000, Fara S. Martino (CH) €
225.000, Gamberale (CH) € 206.000, Lettopalena (CH)
€ 171.000, Palena (CH) € 472.000, Opi (AQ) €
289.000, Montenerodomo (CH) 167.000,
Pescasseroli (AQ) € 547.000, Pizzoferrato (CH) €
315.000, Quadri (CH) € 258.000, Villa S.Maria (CH)
€ 411.000 e tanti altri piccoli comuni ai quali
farebbero comodo tali disponibilità.
«Confidiamo a questo punto in un pagamento
spontaneo di ACEA, se così non fosse,
continueremo a supportare i piccoli comuni e
quei sindaci che agiscono solo interesse dei
cittadini abruzzesi»
conclude Marcozzi. |