L'AQUILA,
18.6.2016
–
«È
inaccettabile che a 5 giorni dalle rilevazioni
eseguite dall'ARTA, le uniche parziali
informazioni sulla qualità e balneabilità del
mare abruzzese siano esclusivamente le
indiscrezioni pubblicate sui quotidiani locali.
Ci chiediamo cosa aspetti L'ARTA a pubblicare i
dati delle analisi, visto che i Comuni sembrano
esserne già in possesso!».
Questa la
dichiarazione dei consiglieri regionali Sara
Marcozzi e Domenico Pettinari che proprio ieri
(17 giugno) hanno inviato una mail agli uffici
dell’Arta per esortare le pubblicazioni on line
dei dati nel più breve tempo possibile. Ma ad
oggi (18 giugno) ancora nessuna risposta.
I prelievi necessari per effettuare le analisi
di routine delle acque di balneazione dei comuni
di Martinsicuro, Giulianova, Pescara,
Francavilla al Mare, Alba Adriatica, Tortoreto e
Roseto sono stati effettuati il 13 e 14 giugno,
quindi da oltre 4 giorni, ma l'ARTA non ha
ancora pubblicato i risultati sul portale
regionale. I Comuni interessati sono a
conoscenza dei risultati in quanto la stessa
ARTA ha comunicato loro le situazioni non
conformi, tant'è che sempre dalla stampa si
apprende che il comune di Roseto ha emesso e
subito revocato una ordinanza di divieto di
balneazione in sole 24 ore. Allora per quale
motivo non pubblicano su internet tutti i
risultati in modo da permettere a tutti i
cittadini di poter accedere alle informazioni
sulla qualità delle acque?
«La
pubblicità dei risultati delle analisi delle
acque di balneazione è un obbligo previsto dalla
legge e il mancato aggiornamento con i nuovi
risultati non ci lascia tranquilli, considerando
i noti problemi sui diversi tratti della costa
abruzzese, soprattutto su Pescara e Roseto. I
cittadini hanno il diritto di sapere,
soprattutto per la loro salute e per questo ieri
abbiamo sollecitato gli uffici ARTA alla
pubblicazione integrale dei risultati -
continuano Marcozzi e Pettinari - ma ad oggi
ancora nessuna risposta. Forse non si voleva
rovinare il fine settimana al mare? Crediamo che
la salute pubblica sia più importante! Le coste
abruzzesi sono piene di bagnanti che hanno
diritto di sapere se l'acqua in cui si immergono
può rappresentare o no un pericolo per la salute»,
concludono Marcozzi e Pettinari. |