L'AQUILA,
7.12.2016
–
Una
delibera, quella della Sezione Regionale di
Controllo della Corte dei Conti per l’Abruzzo,
che distrugge l’operato tecnico-politico di
questa Giunta regionale. Per la seconda volta,
infatti, i giudici della Corte hanno segnalato
enormi irregolarità alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, paventando, nella
delibera stessa, quanto disposto dall’articolo
126 della Costituzione, in merito allo
scioglimento del Consiglio regionale o alla
rimozione del Presidente della Giunta Regionale.
Questa volta, le gravità riscontrate
nell’operato della Giunta, hanno mosso i giudici
della Corte alla trasmissione degli atti anche
alla Procura della Repubblica e alla sezione
Giurisdizionale della Corte dei Conti.
«Non
è più accettabile la 'condotta omissiva e in
piena violazione delle norme' – come scrive
la Corte – che questa Giunta regionale sta
attuando - commenta
Sara
Marcozzi, capogruppo M5S
-. E' l’ennesima delibera con cui la sezione
di parifica della Corte dei Conti denuncia le
inadempienze e le violazioni di questa Giunta,
che a detta dei magistrati contabili porta
Regione Abruzzo all’isolamento dal contesto
delle regioni italiane.“ Infatti, sono numerose
le segnalazioni che la Corte dei Conti
evidenzia, alcune da anni: la mancata adozione
delle misure consequenziali alla parifica del
rendiconto dell'esercizio 2012, che risulta
l'ultimo consuntivo definitivamente approvato,
quel punto, per intenderci, già segnalato a
gennaio 2015; il mancato perfezionamento della
procedura di approvazione del rendiconto
dell'esercizio 2013, mediante legge regionale;
la mancata adozione del rendiconto
dell'esercizio 2014; la mancata definizione
dell'esatto ammontare dei residui al 31.12.2014
e del riaccertamento straordinario degli stessi
al 1° gennaio 2015. Mancano, inoltre, l’adozione
del rendiconto dell'esercizio 2015, il
riallineamento del 'ciclo di bilancio ad una
tempistica conforme a normativa; viene segnalato
il mancato utilizzo dell'istituto di
assestamento dei bilanci di previsione per gli
esercizi 2014, 2015 ed anche, alla data odierna,
per il 2016; manca l’esatta definizione del
saldo netto da finanziare e del disavanzo
effettivo di gestione e, di conseguenza, manca
l’adozione del Piano di rientro nei termini
previsti dalla normativa (decreto legislativo n.
118/2011) e la conseguente iscrizione, nel
bilancio di previsione 2016, del disavanzo
effettivo di gestione, risultante da procedure
certe e definitive».
«Siamo
molto preoccupati per il futuro
economico-finanziario della nostra regione -
commenta ancora Sara Marcozzi -, mezzo
miliardo di euro il disavanzo accertato al 2012
che, secondo i giudici, potrebbe essere molto
più elevato. Il governo regionale ha avuto 30
mesi per sistemare i conti ma, evidentemente,
non c’è la volontà politica di riportare
legalità e ordine nei bilanci. La stessa Corte,
infatti, definisce il bilancio come 'poggiato su
una totale astrazione della realtà finanziaria'».
«Il
Presidente D’Alfonso etichetterà anche i giudici
della Corte dei Conti come denuncisti e
pozzangheristi? - si chiede Sara Marcozzi
-. 'La
reiterata e pervicace violazione dei principi
volti al coordinamento della finanza pubblica',
come la definisce la Corte, lascerà
sicuramente gravi difficoltà a coloro che
dovranno amministrare questa regione dopo il
disastro di questa Giunta. Auspichiamo un
tempestivo intervento da parte del Presidente
della Repubblica e delle Procure competenti. Nel
frattempo, viste gli evidenti limiti
tecnico-gestionali della Giunta D’Alfonso,
chiediamo le dimissioni dell’Assessore Paolucci»,
conclude Marcozzi. |