L'AQUILA,
27.2.2016
–
«La
Corte dei Conti della Regione Abruzzo non ha
parificato i risultati finanziari dell’esercizio
2013, derivanti da residui inattendibili,
dall’utilizzo di economie vincolate e dalla
mancata neutralizzazione dell’anticipazione di
liquidità ricevuta dal governo. Detto in parole
più semplici, la Corte ha rilevato che il
rendiconto presentato ad agosto 2015 dal governo
di Luciano D’Alfonso, presentato con una
situazione finanziaria in attivo, presenta
invece una situazione dei conti in rosso, con
almeno 773.000.000,00 di euro di debito
volutamente occultati, che potrebbero risultare
anche molti di più dopo un corretto accertamento
dei residui, accertamento che la regione, per
ovvi motivi, si è ben guardata dall’effettuare.
Del resto, con una situazione come questa, con
quale faccia il Presidente della Giunta avrebbe
potuto giustificare agli abruzzesi l’ulteriore
recente indebitamento di 100.000.000,00 di euro
che peseranno come un macigno sulle spalle delle
prossime generazioni?».
Questa la
riflessione di Gianluca Ranieri sulla sentenza
della Corte dei Conti relativa alle casse della
Regione Abruzzo.
«La
Corte - continua Ranieri - non ha potuto
non rilevare come la mancata redazione
tempestiva, accurata e veritiera dei bilanci,
abbia pesanti riflessi su tutta l’attività di
gestione e di programmazione regionale la quale
proprio su quei bilanci si basa e che dunque, ad
oggi, viene inevitabilmente portata avanti con
criteri che poco hanno a che fare con una
gestione prudente e consapevole.
Si spiegano facilmente - afferma il
consigliere regionale - le reticenze del
governatore D’Alfonso e dell’assessore Paolucci
in merito alla condivisione delle scelte di
bilancio, più e più volte richiesta dal
Movimento 5 Stelle e che ha condotto centro
destra e centro sinistra ad inscenare uno
scandaloso teatrino ai danni della finanza
pubblica e degli abruzzesi. Si spiega altresì
perché siano ancora di là da venire le
approvazioni dei bilanci 2014 e 2015, previste
rispettivamente per luglio e dicembre ma che,
stando a quanto si è visto finora, aspetteremo
probabilmente fino a fine legislatura».
«Non
valga la giustificazione che il disavanzo
generato sia da attribuire alla precedente
giunta, perché la mistificazione del bilancio
2013 ha un solo responsabile: l’attuale governo
regionale, che ha preferito utilizzare
stratagemmi contabili piuttosto che ammettere di
dover fare i conti con una situazione
finanziaria disastrosa e probabilmente destinata
a peggiorare, viste le scelte scellerate portate
avanti da Luciano D’Alfonso e dal suo assessore
al bilancio - sentenzia Ranieri -. Al
massimo si potrebbe parlare di un’ipotesi di
complicità tra l’attuale governatore e il
precedente per nascondere la verità ai cittadini
abruzzesi e sicuramente di un concorso di colpe
che avrà come conseguenza una regione Abruzzo
travolta dal debito».
«Alla
luce di tutto ciò risulta indispensabile che la
Regione permetta alla Corte dei Conti di
verificare in tempi brevissimi la correttezza
dei bilanci per l’accertamento della reale
situazione debitoria»
conclude. |