L'AQUILA,
28.7.2016
–
Crolla l'Abruzzo di D'Alfonso che scende del 9%
nel campo dell'innovazione rispetto al 2014. A
dirlo è la Commissione europea con la
pubblicazione dei i risultati comparati fra le
diverse regioni dei paesi dell'Unione sul tema
innovazione. L’Abruzzo a differenza delle
regioni centrali del Paese continua a perdere
terreno, in netta controtendenza rispetteo alle
vicine regioni quali il Molise +17%, il Lazio
+10%, la Puglia +15%, la Toscana +2%, l’Umbria
+4%, la Basilicata +5%.
«Il
quadro europeo di valutazione dell'innovazione
regionale - spiega il consigliere regionale Sara
Marcozzi -fornisce una valutazione comparativa
delle prestazioni nel campo della ricerca e
dell'innovazione e valuta i risultati raggiunti
dalle regioni dei paesi europei».
Quattro sono le
classificazioni previste: paesi
leaders dell’innovazione; paesi fortemente
innovatori; paesi moderatamente innovatori;
paesi modesti innovatori.
«L’Abruzzo
è un regione moderatamente innovatrice” spiega
ancora Marcozzi “ma il dato che preoccupa è che
il suo risultato di innovazione è
sceso del 9 % rispetto al 2014. I punti di
debolezza riguardano le sinergie tra piccole e
medie imprese gli altri attori del sistema della
ricerca e l’investimento privato e pubblico,
impegnati per la Ricerca e lo Sviluppo».
«Lo
studio - continua Marcozzi - evidenzia che il
propulsore fondamentale per diventare un leader
in ambito di innovazione è l'adozione di un
sistema che combini un livello adeguato
di investimenti pubblici e privati, partnership
efficaci per l'innovazione tra imprese e mondo
accademico, con una solida base di istruzione e
ricerca di eccellenza. Proprio quello che
sembrerebbe mancare all’Abruzzo».
Ma cosa vuol dire in termini pratici avere
eccellenze nel campo dell’innovazione?
All’interrogativo risponde Marcozzi:
«Gli
effetti economici dell'innovazione devono
tradursi in vendite ed esportazioni di prodotti
innovativi, da un lato, ed occupazione,
dall'altro. Inoltre - continua -
la specializzazione in tecnologie abilitanti
fondamentali aumenta le rese innovative
regionali, in particolare nel campo dei
materiali avanzati, delle biotecnologie
industriali, della fotonica e delle tecnologie
di fabbricazione avanzate».
Ed è per questo che il M5S ha formulato una
serie di proposte per adeguare lo standard
Abruzzo a quello delle regioni più competitive
in ambito innovazione.
«Prima
di tutto - spiega Sara Marcozzi - è necessario
avere un quadro trasparente sui risultati
perseguiti in Abruzzo dalla strategia adottata
dal 2010 con i Poli di innovazione. Ricordiamo
che i Poli di innovazione in Abruzzo avrebbero
dovuto perseguire degli obiettivi per innalzare
il livello di innovazione del sistema produttivo
regionale, ma a distanza di anni dalla loro
costituzione sarebbe opportuno conoscere i
risultati raggiunti in termini di ricchezza
prodotta, brevetti, opportunità di lavoro
create, ritorno degli investimenti” incalza
Marcozzi “Il report di valutazione europeo non
è confortante, nel valutare la strategia
avviata dalla Giunta Chiodi e portata avanti
dalla Giunta D’Alfonso dobbiamo capire, caso per
caso, cosa è andato bene e, quindi valorizzarlo
e cosa, al contrario, si è rivelata esperienza
negativa”.
«Ed
è per questo che il M5S chiede una valutazione
indipendente sulla resa innovativa dei Poli di
Innovazione determinata
dalle risorse finanziare ottenute da FESR e FSE
2007/2013 che sono state erogate in Abruzzo per
la ricerca e lo sviluppo. E' indispensabile
questa valutazione dettagliata - spiega
Marcozzi - per vincolare il finanziamento di
risorse pubbliche in base ai risultati ottenuti
avendo la certezza di andare ad aumentare le
realtà che si sono distinte positivamente
abbandonando pian piano chi di fatto non ha
raggiunto il risultato richiesto».
Ha le idee chiare Marcozzi che spiega come
«Oggi
la governance rappresenta il poco interesse
manifestato dalla Regione al campo
dell'innovazione. Attualmente, infatti, il
Servizio regionale “ricerca ed innovazione
industriale” del
Dipartimento
sviluppo economico, Politiche del lavoro,
Istruzione, ricerca ed università è coperto ad
“interim”, mentre sarebbe necessario individuare
una competenza di alto profilo per ricoprire
tale ruolo. Stessa
situazione troviamo per il Servizio Istruzione,
sempre dello stesso Dipartimento, che si occupa
altresì di Università e ricerca, nel quale
abbiamo altro dirigente ad interim.
Inoltre - incalza ancora Marcozzi - il
ruolo di Abruzzo Sviluppo nella gestione della
piattaforma dei Poli di innovazione ha connotati
di tipo adempitivo non avendo risorse umane di
alto profilo necessarie per un agenzia di
sviluppo di tipo strategico quale dovrebbe
essere. Basti pensare che l’Emilia-Romagna ha
creato un cluster fra Università, CCIAA,
Polititecnici, Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare e altri soggetti che contribuiscono, da
un lato a predisporre le linee strategiche
programmatiche e dall’altro, ad accompagnare le
imprese verso quel processo di innovazione e
digitalizzazione prefissati dai fondi UE».
Incredibile se si pensa al fatto che la
piattaforma operativa dedicata alle imprese
aderenti ai singoli Poli di Innovazione,
rintracciabile sul sito di Abruzzo Sviluppo,
risulta hackerato presumibilmente dal mese di
Maggio.
(www.polidinnovazione.it).
«Anche
per questo motivo ritengo sia indispensabile, e
non più rinviabile, un serio controllo sul
lavoro dei Poli di Innovazione»
dichiara Sara Marcozzi.
«Non
meno critica la situazione del dipartimento
Presidenza e Rapporti con l’Europa che è
gestisce il Servizio Europrogettazione, ma ad
oggi la sua dotazione organica a partire dalla
presenza di un dirigente “ad interim”, appare
assolutamente inadeguata e inefficiente».
Puntare sul sostegno alla ricerca e
sull’innovazione è l’unico modo che un Governo
regionale ha per permettere al territorio di
guardare verso il futuro.
«L’Abruzzo
- afferma Sara Marcozzi - deve sostenere
e facilitare concretamente la partecipazione del
sistema della ricerca e del mondo produttivo
regionale a tutte le opportunità offerte da
Horizon e dal PON Imprese e competitività
“ricerca e sviluppo” 2014 – 2020».
«Un
governo responsabile dovrebbe attuare con
rapidità le risorse dei fondi FESR ed FSE 2014 –
2020 ed indirizzare le risorse disponibili sulle
piccole e medie imprese esistenti o di nuova
costituzione, per progetti di innovazione e
ricerca nell’ambito delle tecnologie abilitanti
fondamentali come Micro Nanoelettronica,
Nanotecnologia, Fotonica, Materiali e sistemi
avanzati di produzione, biotecnologia
industriale. Inoltre tali tecnologie
fondamentali dovrebbero essere applicate a
contesti produttivi come la Salute e assistenza
(Health); Cultura e turismo (Cultural Heritage);
Mobilità e trasporti (Smart Transport); Energia
e ambiente (Smart & Clean Energy); Monitoraggio
e sicurezza del territorio (Environment);
Modernizzazione della pubblica amministrazione
(Smart Government); Telecomunicazioni
(Electronic communications); Fabbrica
intelligente (Smart manufacturing)».
«Forse
per qualcuno in Regione stiamo parlando una
lingua sconosciuta, ma la vecchia politica dei
partiti non può ledere un territorio facendolo
rimanere ancorato ad un passato che Governi
innovativi e responsabili del nord Europa hanno
abbandonato da anni. L’Abruzzo merita di volare
alto, alle colate di cemento della grandi opere
dalfonsiane preferiamo lo sviluppo di una
politica industriale sostenibile e innovativa,
che permetta all’Abruzzo di tornare al segno più». |