L'AQUILA,
22.11.2016
–
La scelta di
Regione Abruzzo è verso l’incenerimento dei
rifiuti. Chiamare le cose con altri nomi non
cambierà la sorte dell’Abruzzo a guida del
Presidente D’Alfonso. Nonostante il Pd abbia
votato in Consiglio contro l’incenerimento, oggi
attua regolamenti che prevedono la combustione
dei rifiuti in regione e nelle regioni
limitrofe. Ecco come il sottosegretario Mazzocca
il Presidente D’Alfonso tradiscono la parola
data ai cittadini.
RELAZIONE OIKOS
Alla fine del 2014
la Società Oikos, incaricata dalla Regione
Abruzzo di elaborare una proposta di
aggiornamento del Piano Regionale di Gestione
dei Rifiuti, presentava la sua Relazione con la
quale indicava a Ragiona Abruzzo, che avrebbe
dovuto sceglierne uno, i tre scenari possibili
in materia di trattamento del rifiuto urbano
residuo (rifiuto indifferenziato):
a) scenario
recupero materia – dal trattamento di tutto
l'indifferenziato prodotto in Regione si
ricavano materie seconde (26/27%) e Fos (30%) –
il sovvallo secco va in discarica (40% circa)
b) scenario
recupero materia e produzione CSS (combustibile
da rifiuti per incenerimento) - “si assume
che tutto il rifiuto indifferenziato
della Regione venga sottoposto a lavorazioni
finalizzate alla produzione di CSS e
all’estrazione di frazioni recuperabili in forma
di materia (plastiche, metalli, carta)
quantificabili in circa il 10% del flusso
trattato. Il CSS ammonta al 30% del input. Il
sottovaglio in uscita dalla selezione viene
stabilizzato così da ottenere FOS (circa il 30%)
- scarti e perdite di processo pari al 30% (in
discarica)”
c) scenario
produzione CSS (combustibile da rifiuti per
incenerimento) – il trattamento di tutto il
rifiuto indifferenziato è finalizzato alla
produzione di CSS (40%) - residuano fos (30%) e
sovvallo da destinare a discarica (30%). Da
notare che del Fos (compost di fatto non
commerciabile) non si indica la destinazione e,
dunque, si deve ipotizzare che finisca anch'esso
in discarica.
Il 26 febbraio 2016
la Giunta D'Alfonso (dgr 116/16) approva le
“Linee di indirizzo per l'adeguamento della
normativa regionale in materia di gestione dei
rifiuti”.
A parole, Regione
Abruzzo cita l'economia circolare e fa propria
la strategia Rifiuti zero che “dice no alle
discariche, no agli inceneritori”.
IL GIOCO DI PAROLE
Nei fatti, però,
scopriamo che Regione Abruzzo ha scelto lo
scenario Oikos che prevede “recupero materia e
produzione CSS”, dunque anche l’incenerimento,
giocando con le parole: non parla più di “solo
recupero materia” ma “MASSIMO RECUPERO DI
MATERIA”, un “facciamo quello che possiamo”,
insomma!
Mantre nella DGR
del 26 fabbraio si leggeva un NO all'impianto di
incenerimento in Abruzzo “in particolare
non prevedendo l'opzione dell'incenerimento
DEDICATO di rifiuti urbani e di NUOVI impianti
di CDR/CSS”, nei fatti, la scelta di Mazzocca e
D’Alfonso è di incenerire.
Il 18 ottobre, infatti, il Servizio Gestione
Rifiuti delle Regione Abruzzo e il
sottosegretario Mazzocca, in conferenza stampa,
presentano la versione definitiva della
“Proposta di PRGR” nella quale:
1. Si
conferma che la proposta di Piano è basata sullo
scenario 2 – recupero materia e produzione CSS
(dunque anche incenerimento);
2. Si
prevedono tre tipi
di impianti TMB: standard, recupero materia
spinto e materia+CSS;
3. Per
l'impianto DECO di Casoni è prevista la parte
del leone essendo l'unico impianto in grado oggi
di produrre CDR;
4. Delle
172.200 t/a RUI previste per il 2022 il 62%
andrà al TMB materia+CSS, il 22% al TMB recupero
materia spinto e il 17% al TMB standard;
5. Il
CSS (per incenerimento) rappresenterà il 22%
dell'output complessivo;
6. In
generale, il 34% dell'output è costituto da
“recupero energetico”, dunque da incenerimento,
(di cui 12%CDR), il 9% recupero materia ed il
48% smaltimento in discarica
CHE FINE FANNO I
COMBUSTIBILI DA RIFIUTI COSI' PRODOTTI?
Regione Abruzzo
intende destinare il CSS/CSS a impianti
industriali “non dedicati”(CEMENTIFICI) in
ambito locale e indirizzare il flusso di
rifiuti, non altrimenti valorizzabile, a
recupero energetico (incenerimento) in
impianti “dedicati” fuori regione
Nonostante Regione
Abruzzo si fosse dichiarata a parole contraria
all'inceneritore in Abruzzo, nei fatti non
disdegna di bruciare i suoi rifiuti nei
cementifici abruzzesi e di utilizzare gli
inceneritori di altre regioni!
La scelta di
bruciare i rifiuti indifferenziati contraddice
quanto anche il PD ha votato nella seduta del
Consiglio Straordinario del 29 Febbraio 2016
(verbale n.57/1): solo recupero di materia e NO
incenerimento, né in Abruzzo né nel giardino del
vicino Molise!
L’UNICA SCELTA
POSSIBILE
La scelta di
bruciare i rifiuti indifferenziati espone
l'Abruzzo al rischio di dover subire
l'imposizione dell'inceneritore da parte del
Governo Renzi. Nel Decreto attuativo dello
Sblocca Italia della Presidenza del Consiglio
dei Ministri sono infatti previsti 8 nuovi
inceneritori in Italia, di cui uno nella nostra
regione. Inizialmente, nella bozza di tale
decreto, che il M5S aveva scoperto e reso noto
ad agosto del 2015, erano previsti 11
inceneritori. Vista la bozza, le regioni
Liguria, Piemonte e Veneto hanno modificato i
rispettivi PRGR e sono uscite dal piano
inceneritori del governo Renzi. Il M5S aveva
chiesto con forza alla Giunta e a Mazzocca di
seguire le orme di questa regioni ma, oggi
possiamo dirlo con certezza, nulla è stato fatto
per scongiurare questo pericolo.
Solo una scelta
netta di “esclusivo recupero materia” che
escluda ogni tipo di incenerimento di rifiuti in
Abruzzo (o in altre regioni) può legittimare il
rifiuto della nostra regione alla costruzione un
inceneritore.
Quello che sembra è
che siano i privati a dettare la linea sul
trattamento dei rifiuti in Regione Abruzzo e non
il contrario. Il M5S ha chiesto e proposto da
mesi alla Giunta di privilegiare l’utilizzo di
strutture pubbliche e, solo laddove il pubblico
non fosse sufficiente, di avvalersi dell’ausilio
degli impianti dei privati. Ma al contrario, è
un fatto che nel nuovo PRGR gli impianti privati
abbiamo la parte da protagonisti a discapito
degli esistenti impianti pubblici.
Il M5S continua a
chiedere da due anni che sia Regione Abruzzo a
dettare le linee ai privati, nel solo interesse
dei cittadini e della loro salute, adottando
nuove linee di indirizzo in cui si indichi
chiaramente che il Piano va costruito sullo
scenario che prevede il SOLO RECUPERO SPINTO DI
MATERIA. |