L'AQUILA,
6.8.2016
–
«Un grande risultato l’approvazione del mio
emendamento
al Piano Sociale presentato dall’Assessore
Sclocco: in questo modo sarà possibile
aiutare tutte quelle famiglie che non hanno la
possibilità di sostenere i costi necessari per
usufruire dei servizi sociali soggetti a
compartecipazione da parte dell’utente».
Queste le parole del Consigliere regionale del
M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito:
«All’esame della commissione consiliare, nei
giorni scorsi, il Piano Sociale Regionale
proposto dalla maggioranza e destinato a
regolamentare il settore sociale in Abruzzo fino
al 2018. Pleonastico dire che si tratta di un
documento messo insieme alla bell’e meglio e ben
lontano dagli intenti e dagli obiettivi che noi
Consiglieri del M5S avremmo perseguito. Quello
che è emerso, comunque, sin da subito ed in
maniera evidente, è stata l’esigenza di
disciplinare l’accesso ai servizi sociali da
parte delle famiglie abruzzesi andando ad
individuare, nello specifico, la soglia di
esenzione totale di compartecipazione
dell’utente.
A tal fine
- ha continuato Mercante - ho ritenuto
opportuno presentare un emendamento, condiviso
dagli altri Consiglieri del M5S, e
controfirmato, a riprova della sua rilevanza,
dalla stessa Sclocco, che innalza da 5.000 ad
8.000 € di reddito ISEE, per l’appunto, la
soglia di esenzione totale. Una modifica che non
è meramente numerica ma ha una enorme valenza
sostanziale in quanto consentirà di aiutare
migliaia di famiglie abruzzesi in difficoltà
economica che non avrebbero, altrimenti, la
possibilità di accedere ai servizi sociali,
visto il costo elevatissimo degli stessi.
Ricordo, infatti, che per usufruire di
prestazioni come l’assistenza domiciliare agli
anziani e disabili, telesoccorso e
teleassistenza, centri diurni per disabili,
anziani e minori, etc., la legge pone una quota
cospicua dei costi a carico dell’utente. Proprio
per questo è necessario stabilire una soglia
idonea che tenga conto delle condizioni
economiche delle famiglie abruzzesi, già
profondamente vessate in un periodo di crisi
economica e di disoccupazione diffusa.
Senza il mio emendamento
– ha concluso Mercante – la soglia di
esenzione sarebbe stata talmente bassa da
lasciare fuori numerosissime famiglie che
avrebbero dovuto farsi carico di una quota
rilevante delle spese per servizi di cui,
purtroppo, non possono fare a meno. Proprio per
questo è stata una vittoria ancora più
importante di ogni altra l’approvazione, tra
l’altro nel consenso generale, dell’emendamento
perché è evidente che in questo caso c’erano in
gioco la cura e la tutela di bisogni
fondamentali, insopprimibili ed insostituibili
dei cittadini». |