L'AQUILA,
4.10.2016
–
Ancora una volta la propaganda supera il buon
senso. E' stato bocciato, nel corso del
consiglio straordinario sul Progetto Strada Dei
parchi, il documento del M5S che invitava la
Giunta a ritirare parere favorevole ed a
dichiararsi contrario a questa, onerosa quanto
inutile, maxi opera, già bocciata dal Ministero
delle Infrastrutture.
«Dodici
minuti in meno di percorrenza in auto non
valgono la distruzione del patrimonio ambientale
d'Abruzzo, l'isolamento di alcune comunità
montane e l'aumento della, già costosissima,
autostrada per Roma. Eppure c'è qualcuno che non
è d'accordo con questa affermazione e continua
una propaganda basata sulla paura del sisma e la
scusa della sicurezza». E' questo il
commento dei
consiglieri del M5S
a seguito del consiglio straordinario dove è
stato discusso il documento per il ritiro del
parere favorevole e la dichiarazione di
contrarietà a questo ennesimo scempio per la
regione Abruzzo.
«La
giunta D'Alfonso continua, di fatto, ad
appoggiare il progetto di un privato, che
impiega 6,7 miliardi di soldi pubblici, per
accorciare l'autostrada A24-A25 di pochi minuti.
Quest'opera inutile, riporterebbe Regione
Abruzzo indietro di 50 anni - spiega
Sara
Marcozzi,
capogruppo M5S - ed è già bocciata dal
Ministero grazie ad un'interrogazione
parlamentare del Deputato M5S Gianluca Vacca lo
scorso 2 agosto. D'Alfonso e la sua maggioranza,
dunque, non bocciano il progetto già bocciato
dal Ministero e definito dallo stesso "non
sostenibile sotto il profilo tecnico,
amministrativo, giuridico ed
economico-finanziario"».
Sempre il ministero in quella risposta
parlamentare ha sottolineato che la competenza
in tale materia è dei Ministeri e non di un
presidente di regione e nè della sua Giunta.
«Forse - ironizza Marcozzi - come più
volte da egli stesso affermato, il Presidente
D'Alfonso prende tempo con la speranza di
arrivare lui alla guida del Ministero, così
potrà forse sbrogliare questa matassa per
sventrare l'Abruzzo. Ma mentre attendiamo le
evoluzioni della carriera politica del
Presidente, le opere che servono agli abruzzesi
non si fanno». |