L'AQUILA,
26.10.2016
–
Oltre 400
mila euro in due anni.
E’ questa la cifra che i consiglieri regionali
del MoVimento 5 Stelle hanno restituito ai
cittadini abruzzesi dimezzando i loro stipendi,
rinunciando alle indennità, rendicontando le
spese sostenute e restituendo i rimborsi non
utilizzati. Una cifra che la dice lunga sulla
concreta possibilità e sulla volontà di ridurre
i costi della politica attuando una gestione di
buon senso del denaro pubblico. «Abbiamo
realizzato quello che è stato sempre detto sin
dal primo giorno di campagna elettorale»
hanno spiegato
Marcozzi, Mercante, Pettinari, Ranieri
e
Smargiassi
in conferenza stampa:
«l’abbassamento
dei costi della politica è un punto cardine
della nostra azione istituzionale. Siamo la
prova vivente che si può attuare un risparmio
sostanzioso di soldi pubblici senza deturpare la
Costituzione Italiana, senza togliere ai
cittadini il diritto di votare i senatori,
dietro la falsa promessa di abbassare i costi
della politica. Abbiamo attuato una politica di
tagli dove davvero c’è uno spreco senza limitare
la democrazia e senza distruggere le tutele che
il nostro Paese ha imparato a garantire dopo
anni bui della nostra storia».
«Con
i primi 133mila euro abbiamo dato vita al fondo
per le piccole e medie imprese abruzzesi -
continuano i 5 Stelle -, ad oggi il fondo ha
già finanziato 29 aziende (15 nella provincia di
Chieti, 10 nella provincia di Pescara, 5
nell’aquilano). Attività lavorative nate o
risanate, grazie ai fondi elargiti dal nostro
credito. Tra di loro ci sono imprese di
parrucchieri, abbigliamento, pasticceria,
pizzerie, estetica, trasporto merci, merceria,
impianti elettrici, alimentari, ristorazione,
infissi, apparecchi medicali, pizzerie e altre.
Una mano concreta tesa verso i cittadini, verso
piccoli imprenditori che lavorano, nonostante i
governi nazionali e regionali prestino
attenzione solo alle grandi imprese e alle lobby
più disparate. Cittadini che pagano tasse
divenute insostenibili, che finalmente possono
riavere la loro parte da una forza politica che
ha ben inteso che in momenti difficili per il
Paese chi governa, o vuole candidarsi a farlo,
deve dare per primo l’esempio. Questo è il M5S».
Incalza
Marcozzi,
capogruppo M5S in Regione
«All’indomani
del rinvio in commissione della pdl del M5S che
avrebbe tagliato le indennità dei parlamentari,
ricordiamo che anche la nostra scelta regionale
rimane isolata poiché gli altri consiglieri di
centro destra e centro sinistra, nei mesi
passati, non hanno avuto la forza di rinunciare
ai loro stipendi e hanno affossato in
commissione la legge a mia prima firma che
avrebbe potuto trasformare il gesto di buon
senso del M5S in legge per tutto il consiglio
abruzzese, per questo governo e per quelli che
verranno. Con l’approvazione della nostra legge
sul taglio degli stipendi, infatti, la Regione
avrebbe potuto risparmiare ben 23 milioni di
euro in 5 anni. Stesso destino ha avuto la
proposta di legge sull’abolizione del doppio
vitalizio per gli ex consiglieri regionali che
avrebbe consentito un risparmio annuo di 500mila
Euro. Se con i primi 133mila euro il M5S è
riuscito a finanziare, fin’ora, ben 29 aziende,
pensate cosa si sarebbe potuto fare per il
lavoro degli abruzzesi, o per altre necessità
della regione, con oltre 25milioni di euro.
Eppure il candidato presidente Luciano D'Alfonso
aveva promesso di adeguare gli stipendi a quelli
dei sindaci delle grandi città! Promessa,
evidentemente, non mantenuta. Non abbandoneremo
la battaglia di equità sociale per
l’abbassamento degli sproporzionati emolumenti
dei politici, così come non abbandoneremo la
battaglia per il NO al referendum costituzionale
del 4 dicembre prossimo.
E siamo
certi - conclude Marcozzi -
che, a questo punto, dati alla mano, anche i
cittadini abbiano ben capito la differenza tra
chi le cose le annuncia per non farle mai e chi,
al contrario, prima le fa e poi le comunica!».
Tutti i rendiconti dei
consiglieri regionali sono consultabili sul sito
www.movimento5stelleabruzzo.it
nella voce trasparenza. |