L'AQUILA,
18.7.2016
–
Una
legge che ha lo scopo di rilanciare turismo,
agricoltura ed economia dell’Abruzzo partendo da
una materia prima che vale come l’oro: il
tartufo. Un comparto importante con 6mila
cercatori autorizzati, 36 aziende e 210 quintali
di tartufo l’anno, 3 aziende di cui 1 pubblica e
6 associazioni.
La proposta
del M5S è quella di istituire nel nostro
territorio le "Città del tartufo" che
permetteranno di dar vita alle "Strade del
tartufo".
«Lo
sviluppo strutturale del comparto tartufigeno -
afferma Domenico Pettinari, primo firmatario
della legge
- come prodotto tipico della produzione agricola
Abruzzese, vuol dire attivare un processo di
sviluppo territoriale complesso e
multidimensionale, che comprenda la componente
agricola di un territorio, la sua dimensione
turistica e la sua stabilità ecologica. La
Strada del tartufo
- spiega
ancora Pettinari -
in sostanza deve essere intesa come quella rete
capace di mettere in relazione diverse
componenti di un territorio, creando un'azione
sinergica tra queste, grazie ad un'azione
collettiva».
L’intento
- aggiunge
Pettinari -
è quello di creare avviare un marketing
territoriale destinato da un lato a rafforzare
il settore tartufigeno in continua crescita,
dall'altro a sfruttare quest'ultimo per
proiettare effetti di ritorno sulla
valorizzazione economica e turistica dell'intera
regione. Questo al fine di ottenere numerosi
benefici, come l'emergere di forme di
cooperazione e coordinamento fra gli operatori
del territorio che saranno capaci di realizzare
un'offerta turistica dotata di attrattività
commerciale. Inoltre, sarà utile sollecitare
l'investimento privato nel recupero e nella
conservazione delle risorse paesaggistiche,
oltre ad avviare il miglioramento qualitativo
della produzione tartufigena e, più in generale,
delle produzioni agricole collaterali e con
forte identità territoriale.
Con il risultato ulteriore
- continua il
5 stelle -
di creare nuove realtà lavorative. Sarà l’Ente
pubblico, inteso come Comuni e Regioni
- afferma
Pettinari -
la figura di attore promotore, con il compito,
non solo di spingere la creazione delle Strade
del tartufo, ma di supportare fattivamente i
soggetti coinvolti nella gestione facendo
seguire azioni concrete passando strategicamente
dal marketing settoriale ad uno di portata
territoriale. L'adesione e creazione delle
Strade del tartufo deve essere vista come
condivisione di obiettivi, per assicurare un
rapido decollo dell'iniziativa, possibilmente
svincolato da ulteriori interventi a carico
della finanza regionale».
«Crediamo
che attraverso questa legge - conclude -
si avvii una partecipazione attiva delle
istituzioni, con ruolo di coordinamento per
promuovere una visione condivisa dei contesti
locali capace di tradursi in consapevolezza,
prima, e protagonismo territoriale, poi».
Le 4 vie e le
8 città del tartufo
VIA DEL
TARTUFO VAL DI NORA
Catignano
(città del Tartufo), Civitaquana, Vicoli,
Carpineto Nora (Città del Tartufo), Civitella
Casanova, Brittoli, Coirvara, Pietranico,
Cugnoli, Alanno.
VIA DEL
TARTUFO TIRINO
Popoli (Città
del Tartufo), Bussi, San Benedetto in Perillis,
Navelli, Collepietro, Castelvecchio, Calvisio,
Carapelle, Capestrano, Ofena (Città del
Tartufo), Villa Santa Lucia, Castel del Monte.
VIA DEL
TARTUFO VAL DI SANGRO
Ateleta,
Quadri (Città del Tartufo), Borrello, Rosello,
Civitaluparella, Roio del Sangro, Fraine,
Castiglione messer marino, Torre Bruna (Città
del Tartufo), Furci, Celenza sul Trigno.
VIA DEL
TARTUFO DELLA LAGA
Campli Città del Tartufo), Cellino Attanasio
(Città del Tartufo) Montorio al Vomano,
Torricella Sicura, Castelli, Crognaleto. |