L'AQUILA ,
7.10.2016 –
«Siamo abituati
alle sortite sconclusionate della Marcozzi ed ai
suoi metodi di bassa demagogia». Interviene
così il Sottosegretario con delega all’Ambiente
Mario Mazzocca sulla questione del Decreto della
presidenza del Consiglio dei ministri sugli
Inceneritori in Italia e in Abruzzo, che ricorda
«alla Marcozzi come la sua esternazione è
l’ennesima ed evidente riprova della giustezza e
della proficuità del lavoro che, nell’ambito del
governo regionale, stiamo svolgendo ormai da
tempo sul tema della salvaguardia ambientale in
generale e sul tema specifico dell’economia
circolare».
«Ella –
continua Mazzocca – mente spudoratamente
quando chiede che "il nuovo Piano Regionale di
Gestione dei Rifiuti" debba prevedere solo "il
'recupero materia' escludendo la possibilità di
incenerimento", cercando di addebitarci
responsabilità altrui sulla vicenda del ‘Decreto
Inceneritori’. Abbiamo avuto più volte modo di
sottolineare come il nostro PRGR prevede un
unico scenario che è esclusivamente rivolto a
principi di economia circolare ed abbandona
definitivamente quello dell’incenerimento della
vecchia stesura di Piano ereditato dalla passata
amministrazione. E’ già così dal novembre 2014,
ma la Marcozzi finge di ignorare il fatto. Così
come finge di ignorare come le direttive in esso
contenute, attraverso specifiche azioni, sono
stati attivati nel corso del primo terzo della
X^ Legislatura. Come ? Lavorando alacremente,
progettando edinvestendo 36 mln di euro per la
realizzazione (ora in corso) di 208 interventi
pubblici volti a: diffusione e potenziamento
della raccolta differenziata (Delibera di Giunta
DGR n. 1005 del 07/12/2015, per circa 1,5 mln
€); prevenzione e riduzione della produzione dei
rifiuti (DGR n. 1008 del 07/12/2015, per circa
1,0 mln €); “Infrastrutturazione della rete per
la raccolta differenziata” (DGR n. 1009 del
07/12/2015, per circa 13,7 mln €); “Impianti di
trattamento e compostaggio” (DGR n. 1010 del
07/12/2015, per circa 11,7 mln €);
bonifica/messa in sicurezza di discariche
pubbliche dismesse e siti inquinati” (DGR n.
1034 del 15/12/2015, per circa 1,1 mln €);
interventi per la fornitura di attrezzature,
realizzazione di isole ecologiche, attivazione
raccolta differenziata porta a porta (DGR n.
1044 del 19/12/2015 e DGR n. 1111 del
29/12/2015, per circa 6,7 mln €); con tante
altre iniziative settoriali che completano il
quadro delle attività. Della serie, non vede
solo chi non vuole vedere».
«Va inoltre rimarcato il fatto - conclude
il Sottosegretario - che la chiara
insostenibilità dell’ipotesi 'Inceneritore' in
Abruzzo dal punto di vista ambientale (sia per
configurazione geomorfologica che per condizioni
microclimatiche) aumenta sensibilmente sotto il
profilo economico-finanziario: infatti, la
quantità di indifferenziato prodotto, che negli
ultimi due anni è diminuita sensibilmente, non
renderebbe positivo il rapporto costi-benefici
di un’impresa siffatta nella nostra Regione. In
poche parole, l’Abruzzo produce una quantità di
‘rifiuto indifferenziato’ (che si riduce
costantemente giorno dopo giorno) del tutto
insufficiente a supportare la produttività di un
impianto di incenerimento. A meno che qualcuno
non pensi di sopperire a tale mancanza con
rifiuti provenienti da altre Regioni, per
esempio da Roma, laddove le croniche criticità
del sistema di gestione dei rifiuti sono state
elevate all’ennesima potenza dall’evidente
inefficienza di soli pochi mesi di governo
pentastellato. Stiano tranquilli gli
abruzzesi: faremo la nostra parte fino in fondo
per il bene del nostro territorio e delle
comunità che lo abitano. Nonostante il Decreto
del Governo. Nonostante le elucubrazioni della
Marcozzi». |