ROMA,
1.8.2016
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Riceviamo e pubblichiamo l'interrogazione
del Deputato Si On. Gianni Melilla sui ritardi
del Governo riguardo l'approvazione definitiva
della perimetrazione Parco Costa Teatina:
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
per sapere -
premesso che Premesso che:
Il tratto
costiero della Provincia di Chieti è sicuramente
quello di maggior pregio dei circa 125 km di
fascia costiera abruzzese.
Tra Ortona e
Vasto, in poco più di 50 km, troviamo 7 Riserve
Naturali Regionali (Ripari di Giobbe, Acquabella,
Grotta delle Farfalle, San Giovanni in Venere,
Lecceta di Torino di Sangro, Punta Aderci,
Marina di Vasto, 1 Sito di Importanza Regionale
(il Corridoio Verde, ai sensi della L.R.
n.5/2007) e 6 Siti di Importanza Comunitaria
(IT7140106 Fosso delle Farfalle, IT7140107
Lecceta litoranea di Torino di Sangro e Foce
Fiume Sangro, IT7140111 Boschi riparali sul
Fiume Osento, IT7140108 Punta Aderci, IT7140109
Marina di Vasto, IT7140127 Fiume Trigno) oltre a
numerose stazioni dove sono segnalate specie
vegetali in via d’estinzione e in lista rossa
IUCN (International Union for Conservation of
Nature) come documentato dall’Università de
L’Aquila dal gruppo del Prof. Pirone.
Complessivamente risultano protetti 11,41 Km2,
pari al 3,7% del territorio costiero,
considerando solo le aree protette. Superficie
che aumenta fino a 19,3 Km2, pari al 6,3% se
consideriamo anche la parte ricadente nei Siti
d’Importanza Comunitaria della Rete Natura
2000.
Con la Legge
n°344/97 (art. 4, comma 3), la “Costa Teatina”
viene inserita (su proposta del Sen. Staniscia)
tra le “prioritarie aree di reperimento”
previste dalla Legge n°394/91 (lettera l-bis,
comma 6, art. 34) e sulle quali si dovevano
realizzare Parchi Nazionali.
Successivamente la Legge n°93/2001,
all’art.8 comma 3, avvia l’iter di istituzione,
ricordando le procedure e le intese richiamando
la L.394/91 e fissa in lire 1.000 milioni dal
2001 i limiti massimi di spesa per l’istituzione
e il funzionamento.
La Giunta
Pace, allora al Governo Regionale, ricorre alla
Corte Costituzionale contro la L.93/01 per
dichiarazione di incostituzionalità e, comunque,
per conflitto di attribuzioni tra poteri dello
Stato. La Corte Costituzionale con la sentenza
n°422/2002 depositata il 18 ottobre 2002
dichiara “non fondata” la richiesta della
Regione Abruzzo e ribadisce la legittimità
dell’art. 8, comma 3, della legge 23 marzo 2001,
n. 93.
Nel 2005
cambia il Governo Regionale e, con la
dismissione della tratta Adriatica - tra Ortona
e Vasto - di RFI, si torna a parlare di Costa
Teatina. Viene fatta una prima proposta
dall’Assessore Regionale Franco Caramanico e il
6 settembre 2006 una delegazione abruzzese
guidata da Caramanico s'incontra con il
Direttore del Servizio di Conservazione della
Natura del Ministero dell’Ambiente
riavviando l’iter di perimetrazione del Parco
Nazionale della Costa Teatina. Dopo diversi mesi
di confronto con i Comuni, deliberano solo in
tre a favore del Parco (Vasto, San Salvo e
Francavilla) e si approda quindi, dopo un
confronto di un anno e mezzo con associazioni ed
Università, al “Sistema delle Aree Protette
della Costa Teatina” con la Legge Regionale
n°05/2007.
L’iter del
Parco rallenta di nuovo. Vista la renitenza dei
Comuni, la Direzione Regionale competente
formula una proposta di perimetrazione e la
invia ai Comuni e al Ministero (2008). A luglio
2008, arrestato l’allora Presidente della
Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, si va verso
le elezioni di dicembre e l’iter si ferma di
nuovo.
A fine aprile
2010, anno internazionale della biodiversità,
con il Direttore Aldo Cosentino in procinto di
andare in pensione, il Ministero dell’Ambiente
riprende gli iter dei Parchi sospesi (ne mancano
ancora 5 da istituire: Costa Teatina, Isola di
Pantelleria, Egadi e litorale trapanese, Eolie
e Iblei). Il 10 Maggio 2010, Regione Abruzzo,
Provincia di Chieti e Comuni Costieri (Ortona,
San Vito Chietino, Rocca San Giovanni,
Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino,
Vasto e San Salvo) sono convocati a Roma presso
il Ministero dell’Ambiente e si riavvia l’iter
d'istituzione del Parco Nazionale della Costa
Teatina: alla Regione viene affidato il compito
di riconvocare i Comuni e la Provincia per
definire una nuova perimetrazione condivisa
entro la fine del 2010. Il 9 luglio 2010 la
Regione Abruzzo, quindi, convoca i Comuni e la
Provincia di Chieti e, preso atto della
contrarietà alla proposta di perimetrazione
elaborata dalla Direzione Regionale Aree
Protette e Parchi del 2008, si concorda di
lavorare su un' ipotesi che preveda 4 zone,
anticipando la zonazione nel Decreto Istitutivo
e graduando meglio i vincoli in considerazione
delle valenze naturalistiche e
dell’antropizzazione del territorio. Ogni Comune
si prende l’onere di deliberare in merito,
decidendo se essere favorevole o contrario,
definendo anche una perimetrazione per il
territorio di competenza da rimandare in Regione
Abruzzo per una successiva integrazione e
raccordo complessivo delle proposte. Si ipotizza
di terminare questa fase per settembre/ottobre.
Dopo diversi incontri di coordinamento la
questione resta sospesa: tra agosto e ottobre
solo alcuni Comuni si muovono e iniziano la
discussione avviando dei percorsi di confronto
ed ascolto anche con i cittadini, tra questi
Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto. Nello
specifico: Torino di Sangro delibera in
Consiglio sulla volontà di dare origine al Parco
e di definire una perimetrazione su 4 zone come
concordato in Regione, Fossacesia ne discute nel
suo Forum Ambiente e approva in Commissione
Urbanistica la proposta di perimetrazione su 4
zone, Vasto approva un ordine del giorno e
rimanda la discussione della perimetrazione.
Con DPCM in
data 4 agosto 2014 l’Arch. Giuseppe De Dominicis,
Presidente emerito della Provincia di Pescara, è
stato nominato quale "Commissario ad acta" per
l’istituzione del Parco Nazionale della Costa
Teatina. Nell’ambito della procedura per
l’istituzione del Parco Nazionale della Costa
Teatina, disciplinato dalla Legge n. 394/91 e
ss. mm. e ii., il menzionato "Commissario ad
acta" dell’istituendo Parco, ne ha definito -
nel mese di maggio 2015 - la perimetrazione
provvisoria, permettendo con tale fondamentale
atto propedeutico una auspicabile e pronta
emanazione da parte del Governo del relativo ed
indispensabile Decreto Istitutivo dell’area
protetta in argomento. Nonostante i tempi e le
procedure cui è vincolato il Commissario per la
perimetrazione provvisoria, numerosi sono stati
gli incontri con Associazioni e Amministratori
locali con diversi suggerimenti e proposte
avanzati, accolti e riportati in cartografia o
in normativa.
Ad oggi, per
istituire il Parco della Costa Teatina, continua
a mancare solo la firma della Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
Vorremmo
sapere se ci sono, e quali sono, i motivi che
impedirebbero la chiusura dell'Iter a distanza
ormai di un anno dalla fine degli adempimenti
degli altri enti competenti. |