L'AQUILA,
14.10.2016 -
«Un’interrogazione
al Presidente D’Alfonso per sapere se sia vero
che, nel silenzio di tutti, stia per chiudere i
battenti, il prossimo 31 dicembre, la sede
aquilana dell’INGV».
Queste le parole del Consigliere regionale del
M5S, Riccardo Mercante, che ha così proseguito:
«A
distanza di pochissime settimane dal terribile
terremoto che ha devastato Amatrice ed ha
colpito duramente anche il nostro territorio sta
per scomparire una struttura che ha, tra le sue
finalità, proprio quella di studiare le dodici
faglie che attraversano il sottosuolo abruzzese
e che sono state causa, fino ad oggi, di
fenomeni sismici di spaventosa intensità come
quello de l’Aquila del 2009. Ed
uno dei compiti principali dell’istituto è il
controllo della sismicità della faglia di
Campotosto, sita sotto l’omonimo lago che, in
caso di rottura delle dighe, riverserebbe le sue
acque sull’intera valle del Vomano.
Un ruolo
strategico che, a quanto pare, la struttura
aquilana non potrà più svolgere per mancanza dei
fondi necessari. Una lacuna gravissima –
ha spiegato Mercante – soprattutto
ove si consideri che attraverso una opportuna
attività di studio e prevenzione, così come
accade in altri paesi come la California od il
Giappone, sarebbe possibile ridurre al minimo,
se non azzerare, gli effetti devastanti dei
terremoti, sia in termini di vite umane che di
danneggiamenti al patrimonio artistico ed
edilizio. Prevenzione che da noi è fortemente
deficitaria e che, con la chiusura della sede
aquilana dell’INGV rischia di scomparire
completamente, nonostante l’Abruzzo sia la
Regione a più elevato rischio sismico non solo
d’Italia ma di tutta l’Europa.
Proprio per
questo – ha
concluso Mercante – ritengo
necessario un intervento da parte della Regione
su tale questione così come sulla
predisposizione di un sistema di allarme presso
la diga di Campotosto come da me richiesto con
una apposita risoluzione. Quando si parla di
terremoti non ci si può affidare al caso ma
occorre agire in tempo per evitare che si
verifichino nuove tragedie». |