L'AQUILA,
12.6.2016
– «Che
il piano sanitario disegnato da D’Alfonso e
Paolucci facesse acqua da tutte le parti lo
abbiamo ripetuto a gran voce ed in tutte le
sedi. Ma doverne constatare i tragici effetti,
soprattutto quando in gioco ci sono la salute e
l’incolumità stessa delle persone, è tutt’altra
cosa».
Questo il commento del Consigliere del M5S,
Riccardo Mercante, di fronte ad un eclatante
episodio di malasanità abruzzese.
«Due
giorni fa in un ristorante di Mosciano
Sant’Angelo – ha raccontato il Consigliere – è
accaduto un episodio che mi ha lasciato
esterrefatto. Una donna è stata colpita
improvvisamente da un malore ed è stato subito
avvertito il 118. Nonostante si trattasse di un
problema gravissimo segnalato con il codice
rosso che ha rischiato di provocare la morte
della signora in questione, attualmente
ricoverata in gravi condizioni ed alla quale
auguriamo una pronta guarigione, l’ambulanza è
arrivata dopo quaranta minuti. Un tempo
lunghissimo ed inaccettabile in situazioni come
questa dove è necessario intervenire
immediatamente e dove anche un solo minuto può
fare la differenza. Se l’ambulanza ha impiegato
quaranta minuti per percorrere la breve distanza
tra Mosciano e Giulianova non oso immaginare
cosa potrebbe accadere nell’ipotesi in cui una
situazione di urgenza si verificasse in località
più distanti e più difficili da raggiungere. È
evidente che la rete dell’emergenza, così come
strutturata, non funziona.
Come già accaduto di recente per i parti di
urgenza negli ospedali di Atri e Penne che, dopo
la chiusura dei punti nascita, non hanno avuto
tragiche conseguenze solo grazie alla
disponibilità degli operatori sanitari,
l’episodio di due giorni fa dimostra chiaramente
come la rete assistenziale di D’Alfonso sia
assolutamente inadeguata. Razionalizzare –
ha concluso Mercante – come
sto continuando a ripetere da mesi, non
significa tagliare servizi e prestazioni ai
cittadini, ridurre i reparti, depotenziare gli
ospedali ma solamente efficientare e migliorare
il sistema sanitario riducendo il più possibile
gli sprechi. Non si può pensare di ridurre
l’assistenza sanitaria mettendo a rischio la
vita degli abruzzesi, da un lato, e conservare
poltrone e privilegi, dall’altro. Altrimenti
episodi come quello di Mosciano, frutto proprio
di questa scellerata politica dei tagli, si
verificheranno sempre più spesso lasciando i
cittadini in balia del proprio destino». |