L'AQUILA,
2.2.2016
– «Occorre
fare luce al più presto su una vicenda, quella
dei pensionati impiegati nel trasporto pubblico
locale, che si sta trascinando ormai da troppi
anni nel silenzio più assoluto della Regione».
È quanto
affermato dal Consigliere regionale del M5S,
Riccardo Mercante, che nei prossimi giorni
porterà, con un’interrogazione, la problematica,
diffusa in modo particolare nella provincia di
Teramo, all’attenzione della Giunta Regionale.
«Sono
diversi anni – ha spiegato Mercante – che
la prassi di affidare il servizio di trasporto
pubblico locale ai pensionati, messi alla guida
di autobus e scuolabus, sta continuando senza
alcun intervento da parte delle istituzioni. Una
prassi inaccettabile sia per il danno che, in un
momento in cui la disoccupazione giovanile è
alle stelle, arreca a tutti quei giovani che,
pur in possesso dei requisiti necessari per
espletare tale attività, sono conseguentemente
tagliati fuori dal mercato del lavoro, sia per i
benefici di cui godono le aziende di trasporto
che assumono gli ultrasessantenni che continuano
per giunta ad usufruire, indisturbate, di
cospicui contributi pubblici. Il tutto in cambio
di un servizio essenziale, come il trasporto
pubblico, che dovrebbe essere espletato in
condizioni di massima sicurezza per l’utenza e
che viene, invece, affidato a pensionati, in
alcuni casi anche settantenni, che di fatto tali
condizioni di massima sicurezza non sono
assolutamente in grado di garantire. E non è un
caso che a ribadirlo sia lo stesso legislatore
statale che con il D.Lgs. 414/1996 ha previsto,
proprio in considerazione del carattere usurante
e faticoso della attività di autista che
necessita di prontezza di riflessi e di
condizioni psico-fisiche e di salute adeguate,
ha introdotto la pensione di vecchiaia
anticipata in favore del personale viaggiante
prevedendo un requisito anagrafico ridotto di
cinque anni rispetto a quello in vigore per la
generalità dei lavoratori dipendenti.
Una realtà – ha concluso Mercante – che
non può più essere tollerata e sulla quale la
Regione, chiamata in causa dalla mia
interrogazione, dovrà necessariamente riflettere
e trovare una soluzione definitiva». |