PESCARA,
1.8.2016 –
Un importante appuntamento questa mattina sul
trabocco di Punta Tufano: ARCI, FAI, Legambiente
e WWF hanno brindato con tanti attivisti per
festeggiare lo smantellamento – in corso in
questi giorni – del temuto impianto petrolifero
Ombrina Mare 2. I calici sono stati alzati
insieme ai componenti del gruppo scientifico,
che ha dato un fondamentale contributo contro
quel contestatissimo insediamento, e a Maria
Rita D’Orsogna che di quella battaglia è stata
grande protagonista con la sua infaticabile
attività.
Il successo ottenuto con il definitivo no a un
devastante progetto appartiene a tutti gli
abruzzesi, ai cittadini in primo luogo ma anche
a tante istituzioni locali, alle associazioni di
categoria, alla Chiesa, alle associazioni, a
sindacati e gruppi politici, ai movimenti...
Le manifestazioni, gli incontri, i dibattiti, le
prese di posizione, ogni intervento è servito
per ribadire che la stragrande maggioranza degli
abitanti di questa regione ha fatto scelte
diverse per il proprio futuro: agricoltura di
qualità, turismo, industria sostenibile… un
futuro verde, insomma, e non nero-petrolio.
I concreti successi rappresentati dall’addio a
Ombrina Mare, dall’abbandono del precedente e
altrettanto devastante progetto a terra del
Centro Olii di Ortona, dal definitivo no al
pericolosissimo prelievo di gas sotto il lago di
Bomba sono purtroppo offuscati da altri progetti
all’orizzonte. I signori del petrolio, legati
all’economia del secolo scorso, coadiuvati da
quella parte della politica che tarda a volgere
lo sguardo al futuro, non si sono fermati. Per
il gas di Bomba è già stato presentato un altro
progetto, incombono i nuovi pozzi di Rospo Mare
e l’air-gun continua a imperversare, mentre il
Parco Nazionale della Costa Teatina ha superato
ogni record negativo. È infatti inutilmente
atteso da ben 16 anni benché da molti mesi ci
sia una perimetrazione redatta da un commissario
straordinario il cui lavoro resta per il momento
assurdamente chiuso nei cassetti della
presidenza del Consiglio dei Ministri, sinora
sorda a ogni sollecitazione.
Le battaglie riprenderanno già domani, con
l’iniziativa su air-gun e Rospo Mare sulla
spiaggia di Punta Penna a Vasto. Ma oggi è un
giorno di festa. Alcuni dei protagonisti della
lunga opposizione ad Ombrina vogliono brindare
per salutare simbolicamente il pozzo che non ci
sarà e la nave di prima raffineria che abbiamo
rischiato di vedere per venti e più anni
perennemente all’ancora di fronte alla costa
abruzzese. Non a caso è stato scelto il trabocco
di Punta Tufano, di Rinaldo Verì, convinto
sostenitore degli interventi contro Ombrina. La
sua macchina da pesca sorge proprio di
fronte al sito del progettato impianto
petrolifero ed è importante che si brindi
proprio lì, per simboleggiare il successo della
costa dei trabocchi contro la temuta e per ora
fortunatamente scongiurata costa delle trivelle! |