PESCARA,
2.5.2016 –
Quello che è accaduto con il parere ARTA
(Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale)
sulla non assoggettabilità a Valutazione
Ambientale Strategica (VAS) del cosiddetto
“decreto inceneritori” dimostra a chiarissime
note la fondatezza della denuncia che WWF e
Legambiente avevano presentato pubblicamente
nell’ottobre dello scorso anno, quando avevano
chiesto l’azzeramento degli attuali vertici
dell’Agenzia e la nomina di un nuovo gruppo
dirigente, con un concorso trasparente a livello
europeo sottratto al vergognoso controllo dei
partiti.
«Una
richiesta – sottolineano i presidenti
regionali di WWF e Legambiente, Luciano Di Tizio
e Giuseppe Di Marco – che torniamo a ribadire
con forza oggi, dopo questo inaccettabile parere
che vorrebbe essere tecnico e invece prescinde
da ogni valutazione scientifica e che
addirittura mistifica le normative europee che
prima, di prendere in considerazione
incenerimento e discariche, parlano di riduzione
dei rifiuti, riuso e riciclo. L’ARTA si esprime
su una bozza di programma elaborata da organi
politici e dà valutazioni esclusivamente
politiche. Dall’attuale direttore generale Mario
Amicone, un politico di vecchio corso che non ha
adeguate competenze né esperienze nel campo
della tutela dell’ambiente, non ci si poteva del
resto attendere nulla di diverso. Un politico
parla da politico, persino in contrasto con le
decisioni ufficiali della Regione, come ha
sottolineato nella nota diffusa oggi il
sottosegretario con delega all’ambiente Mario
Mazzocca. Non è concepibile che il Ministero
voglia spacciare un giudizio di tal fatta, che
contiene esclusivamente considerazione
politiche, come un parere tecnico, del tutto
assente nel documento prodotto dall’ARTA. È ora
di uscire dagli equivoci: come stiamo
sottolineando da mesi, l’Agenzia Regionale per
la Tutela Ambientale deve garantire i cittadini
e deve essere necessariamente affidata alla
direzione di personale qualificato, scelto con
un concorso trasparente, e del tutto estraneo
alla partitocrazia, come si conviene a qualsiasi
organo di controllo».
WWF e Legambiente chiedono che la Regione azzeri
con urgenza i vertici dell’ARTA e apra un nuovo
corso per l’Agenzia e che nel contempo chieda al
Ministero dell’Ambiente di non tenere conto del
parere incautamente rilasciato riservandosi di
sostituirlo con una opinione basata su dati
scientifici e non sul banale esame di quanto
prescritto dalla normativa. |