PESCARA,
2.5.2016 –
Con la soppressione
formale delle Province, così come disposto dalla
legge 125/2015 di conversione del DL “Enti
Locali”, si sono concretizzati problemi nella
riorganizzazione degli apparati e delle funzioni
che erano finora di competenza delle Province
stesse.
Il WWF denuncia in
particolare la paralisi della vigilanza
ambientale che finora veniva garantita dalle
Polizie Provinciali. Buona parte del personale è
stato destinato ad altri settori di altri Enti
locali come polizia municipale o settore
manutenzione strade. Gli agenti saranno chiamati
a svolgere quindi mestieri diversi da quello
finora svolto con una inaccettabile dispersione
di professionalità e competenze acquisite negli
anni. Quelli non ancora ricollocati altrove sono
attualmente in mobilità in attesa di conoscere
il proprio destino.
Oltre all’oggettivo
e grave ridursi del numero di Agenti di polizia
ambientale, in Abruzzo è evidente un clamoroso
ritardo nelle procedure di applicazione delle
nuove competenze in tema di vigilanza a livello
regionale. Con la L.R. 32/2015 approvata
l’ottobre scorso, il Consiglio regionale
abruzzese si era impegnato (art. 6, riportato
integralmente in calce al presente comunicato)
ad avvalersi del personale appartenente ai Corpi
di Polizia Provinciale ma da allora non è stata
realizzata alcuna iniziativa concreta per
salvaguardare il patrimonio professionale degli
agenti né tantomeno per dare concretezza
all’impegno di continuare a vigilare su
tematiche ambientali. La Regione in sostanza
ignora la propria normativa!
Altre regioni sono
intervenute attraverso leggi e/o convenzioni,
dando vita ad un Servizio di Vigilanza Regionale
Ambientale. Una scelta che consente di garantire
continuità sulle competenze di tutela ambientale
(caccia, pesca, bracconaggio, uso del suolo e
del sottobosco, rifiuti, inquinamenti) sinora
affidate alle Polizie Provinciali. In Abruzzo si
tutelano invece interessi contrari a quelli
della salvaguardia del territorio, come dimostra
anche la recente legge che consente attività
cinofile all’interno delle aree protette.
La situazione
attuale di quel che resta delle Polizie
Provinciali è caratterizzata dalla assenza di
controlli su bracconaggio, caccia e pesca, cui
si aggiungono incertezze operative: senza
precise direttive di fatto le Polizie
Provinciali hanno al momento sospeso la
vigilanza in tema di fauna e caccia.
Di fronte a tutto
questo il WWF fa appello alla Regione perché
affronti e risolva urgentemente una situazione
inaccettabile e gravissima per l’ambiente e la
fauna dell’Abruzzo, ma anche per i cittadini
stessi, esposti al rischio di muoversi su un
territorio senza più controllo alcuno.
È necessario
rendere operative e rafforzare subito tutte le
forze di vigilanza, istituzionali e volontarie,
dando completa e immediata attuazione a tutti i
necessari passaggi organizzativi e
normativo/regolamentari, e nello stesso tempo
non diminuire ma anzi accrescere le forze
dedicate alla tutela dell’ambiente. In questo
senso è fondamentale che gli Agenti delle
Polizie Provinciali mantengano le loro
competenze su ambiente e fauna pur nell’ambito
di un rinnovato contesto dovuto al trasferimento
alla Regione.
Art. 6 l.r. Abruzzo 20/10/2015 n. 32
La Regione, per
l'esercizio delle attività di vigilanza e
controllo connesse alle funzioni diverse da
quelle fondamentali, si avvale del personale
appartenente ai corpi ed ai servizi di polizia
provinciale come individuato nell'ambito degli
accordi stipulati |