PESCARA, 18.1.2017 -
A causa
dell'emergenza meteo in atto, aggravata dagli
eventi sismici che si stanno verificando dalla
mattinata di oggi, è stato convocato nel primo
pomeriggio di oggi il Comitato Operativo
Regionale per le emergenze.
Dopo centinaia di
ore trascorse in piena emergenza meteo con
innumerevoli Comuni senza elettricità, ancora in
attesa degli ultimi aggiornamenti da parte di
Enel, il Sottosegretario Regionale con delega
alla Protezione Civile Mario Mazzocca formula
alcune riflessioni: «Lo stato della rete
strutturale-infrastrutturale di erogazione
dell’energia elettrica in Abruzzo, lo abbiamo
già detto, attende ormai da troppo tempo
interventi sia strutturali che di manutenzione
straordinaria. Enel dovrà tempestivamente
mettere mano agli investimenti sulla rete di
distribuzione annunciati fin dall’agosto 2015
che, evidentemente, o non si stanno effettuando
ovvero stanno procedendo ad un ritmo
evidentemente troppo blando. Va sottolineato,
inoltre, che dai dati a nostra disposizione
forniti da Enel emerge come la maggioranza delle
200mila utenze complessivamente (anche se non
contemporaneamente) disalimentate (in buona
parte ora rialimentate - alle 22,00 di ieri 17
gennaio, ultimo aggiornamento, le interruzioni
ammontavano a circa 87mila) erano tali a causa
di svariate interruzioni alle linee di Alta e
Media Tensione (fra tralicci in sofferenza e
guasti alle cabine primarie); la competenza su
tale rete è in capo a Terna, il cui operato è
eufemisticamente definibile come approssimativo.
Terna dovrà darsi parecchio da fare affinché
situazioni simili non abbiano più a verificarsi.
Ritengo, pertanto, sia un dovere da parte nostra
valutare attentamente la ricorrenza delle
condizioni per avanzare una specifica e corposa
richiesta di risarcimento danni per i disservizi
già patiti dalla comunità abruzzese che non
sembrano ancora finiti.
Le drammatiche
condizioni meteo che si protraggono ormai da 13
giorni quasi senza soluzione di continuità hanno
determinato nella nostra Regione una situazione
di emergenza dal carattere di estrema
eccezionalità, mai verificatasi almeno negli
ultimi 60 anni: i primi ed ancora parziali dati
sulle precipitazioni nevose in corso sembrano,
infatti, confermare l’ipotesi di una situazione
più grave di quella verificatesi nel lontano
1956 che, a memoria di vivente, è la nevicata
più copiosa e duratura che si ricorda sul
territorio regionale.
Situazioni di
tale portata vanno, dunque, fronteggiate
eccezionalmente attivando l’intero sistema di
Protezione Civile, sistema che si basa sul
principio di sussidiarietà. La prima risposta
all’emergenza, qualunque sia la natura e
l’estensione dell’evento, va garantita a livello
locale, a partire dalla struttura comunale,
l’istituzione più vicina al cittadino. Il primo
responsabile della protezione civile è quindi il
Sindaco: in caso di emergenza assume la
direzione e il coordinamento dei soccorsi e
assiste la popolazione, organizzando le risorse
comunali secondo piani di emergenza prestabiliti
per fronteggiare i rischi specifici del
territorio. Quando un evento non può essere
fronteggiato con i mezzi a disposizione del
Comune, il Sindaco mobilita i livelli superiori
attraverso un’azione integrata: la Provincia, la
Regione, lo Stato. Ricorrere a tutti i mezzi a
disposizione, incluso l’impiego dell’Esercito
Italiano, non rappresenta dunque una ‘resa delle
armi’ agli eventi in corso ma in realtà un
preciso dovere dettato, oltre che dalla norma,
anche dal buon senso e dall’esame delle
situazioni in continuo divenire». |