PESCARA, 17.1.2017 -
Seconda vittoria dell’Abruzzo in pochi giorni:
la Corte Costituzionale, con sentenza 198/2017,
ha annullato il decreto Trivelle del 2015 in
quanto emanato senza preventiva intesa con le
Regioni: “Non spettava allo
Stato e per esso al Ministro dello Sviluppo
Economico adottare il decreto del 25 marzo 2015
senza adeguato coinvolgimento delle Regioni”.
Soddisfatto il Sottosegretario alla Presidenza e
Capogruppo Art.1 Mdp Abruzzo Mario Mazzocca che
ha annunciato l’importante vittoria sul profilo
Facebook, sottolineando come sia stata l’unica
regione a presentare il ricorso contro il
decreto 2015:
«Adesso,
grazie al solo Abruzzo, il governo centrale
dovrà preventivamente intendersi con tutti i
territori d’Italia».
«Ora
procederemo ad impugnare il decreto del 2016
pubblicato nel 2017 e interamente sostitutivo di
quello del 2015 - continua Mazzocca -.
Tale situazione dovrebbe di fatto determinare
una sorta di moratoria per le richieste di nuovi
permessi e concessioni, almeno fino a quando i
contenuti non siano concertati tra Stato e
Regioni. Inoltre l’Abruzzo ha sapientemente
predisposto e debitamente notificato il ricorso
al Capo dello Stato contro il decreto trivelle
(disciplinare tipo) molto prima della scadenza
dei termini di legge fissati al 1 agosto».
Si tratta della seconda vittoria a stretto giro.
Tramite il verdetto emesso con sentenza 170 il
12 luglio scorso, la
Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo
anche il comma 7 dell’articolo 38 del decreto
legge n.133 ‘Sblocca Italia’, dando ragione
ad Abruzzo,
Veneto, Puglia, Marche e Lombardia che
avevano presentato ricorso. Nello specifico la
Consulta ha stabilito che, trattandosi di
materia concorrente, non fosse competenza
esclusiva dello Stato, senza alcun
coinvolgimento delle Regioni, emanare il
‘Disciplinare tipo per rilascio ed esercizio dei
titoli minerari per prospezione, ricerca e
coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in
terraferma, nel mare territoriale e nella
piattaforma continentale’ contenuto nel decreto
del Ministero per lo sviluppo economico del 7
dicembre 2016. |