L'AQUILA, 9.1.2017 -
«Sulla
nomina del rettore dell’Università di Teramo,
Luciano D’Amico, alla presidenza della Tua, il
governo regionale è caduto nuovamente in errore».
Questo il commento del
Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante
(nella foto),
che ha così proseguito:
«Non
è la prima volta che il Presidente della Regione
fa finta di non conoscere le leggi quando si
tratta di procedere al conferimento di incarichi
dirigenziali o di vertice tanto che quella di
D’Amico è solo l’ultima, in ordine di tempo,
delle innumerevoli contestazioni che gli organi
competenti, Corte dei Conti ed Anac in primis,
hanno avanzato sulle nomine fatte da D’Alfonso.
Ma la cosa peggiore è che, anche a voler credere
nella buona fede di nominati e nominanti, il
governo regionale abbia fatto finta di nulla di
fronte alle giuste segnalazioni del Movimento 5
Stelle che in diverse occasioni ha avuto modo di
evidenziare tali illegittimità, come in questo
caso ha fatto Gianluca Vacca con
un’interrogazione parlamentare o io stesso per
il commissario dell’Arap che, in barba alle
leggi, continua ancora oggi a sedere al suo posto.
E la conseguenza di questo modus operandi miope
e sordo – ha
continuato Mercante – è
che, purtroppo, ancora una volta ne risulta
danneggiato il buon andamento della macchina
amministrativa e, di conseguenza, la cura degli
interessi dei cittadini, visto che al rettore
D’Amico era stato affidato il delicatissimo e
fondamentale compito di risolvere le annose
criticità che affliggono il trasporto pubblico
abruzzese.
Delle due,
quindi, l’una –
ha concluso Mercante – o
questo Governo regionale non conosce le norme
giuridiche che regolano il conferimento degli
incarichi, cosa gravissima da parte di chi ha il
compito di guidare una Regione ed, in questo
caso, ancora di più visto che il nominato in
questione è il rettore di un ateneo che annovera
anche facoltà giuridiche e che come tale
dovrebbe essere maggiormente garante della
legalità e del rispetto delle leggi della
repubblica, oppure continua volutamente ad
ignorarle in ossequio alla solita e vecchia
logica della spartizione delle poltrone e delle
prebende.
In ogni caso,
quel che è certo, è che, ancora una volta, sono
calpestati sia i diritti di coloro che
legittimamente e meritocraticamente
aspirerebbero a tali incarichi ma soprattutto
quelli dei cittadini dei cui interessi, mi pare
ovvio, non importa niente a nessuno».
Riccardo Mercante
Consigliere
Regionale M5S |