PESCARA, 23.1.2017 -
In riferimento ad alcuni articoli di stampa,
sulla scorta delle notizie assunte presso i
competenti uffici regionali, il Sottosegretario
alla Presidenza d’Abruzzo con delega alla
Protezione Civile Mario Mazzocca, ritiene quanto
mai opportuno comunicare quanto segue:
«Nel
marzo 2014, nonostante la legge regionale di
riferimento risalga a venticinque anni or sono,
la regione Abruzzo si è dotata del "Catasto
storico delle valanghe": infatti, grazie alla
sinergia fra Corpo Forestale dello Stato e
Protezione Civile Regionale, rafforzata anche
dalla sottoscrizione di apposite convenzioni
finalizzate alla prevenzione del rischio
valanghe, è stato realizzato il primo catasto
storico delle valanghe 1957-2013 in Abruzzo,
successivamente aggiornato all’inverno
2014-2015, all’interno del quale sono state
riportate circa 800 valanghe verificatesi sul
territorio regionale.
Detto catasto è stato realizzato al fine di
effettuare una prima valutazione del rischio
valanghe sul territorio montano regionale ed è
stato inviato a tutti i Comuni in cui erano
state censite valanghe. L’accesso alla relativa
cartografia è stato sempre e continuativamente
possibile attraverso la consultazione del 'geoportale'
regionale fin dalla data della sua approvazione
(marzo 2014) ed è tuttora consultabile alla
sezione ‘Rischio Neve e Valanghe’ del sito
regionale di Protezione Civile.
Sempre dalle notizie assunte presso gli uffici
competenti dell’Ente, relativamente alla "Carta
Localizzazione Probabili Valanghe" (CLPV),
previa procedura di affidamento a seguito di
gara espletata nel dicembre 2014, agli inizi del
2015 è stata definitivamente assegnata la
realizzazione del primo lotto denominato "Gran
Sasso" che comprende le aree di Prati di Tivo,
gli impianti sciistici di Campo Imperatore e
tutto il versante aquilano denominato il
"Vasto". La scelta dell’area (7.500 ettari
circa) è stata effettuata ritenendo la stessa
ambito prioritario anche in considerazione degli
eventi registrati all’interno del catasto
storico, mentre l’estensione della superficie
rilevata era riferita alla somma allora
disponibile. Nel mese di aprile 2016, il lavoro
è stato consegnato alla Regione per la
prosecuzione dell’iter approvativo.
In riferimento alla seconda fase, poi, nel corso
del 2015 si è dato seguito all’impegno di
ulteriori 43mila euro per lo ‘start-up’ inerente
la realizzazione della CLPV per i Comuni di
Lucoli, Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio,
Ovindoli, Rivisondoli e Roccaraso.
Per altro, relativamente all’operato della
Regione sento il dovere di sottolineare come,
almeno negli ultimi 3 anni, mai il rischio
valanghe è stato oggetto di sottovalutazione. A
conferma di ciò sono riscontrabili le
innumerevoli attività di vigilanza svolte dagli
operatori regionali, spesso in diretta
collaborazione con gli operatori 'Meteomont' del
Corpo Forestale dello Stato, sia in sede di
sopralluoghi che di verifica dei piani di
sicurezza all’interno dei bacini sciistici, sia
nel controllo delle opere di difesa e sia nella
divulgazione della prevenzione del rischio; ne
sono testimonianza, per esempio, la
realizzazione periodica di campi ARTVA
(apparecchi di autosoccorso) in collaborazione
anche con il gruppo SAGF (Soccorso Alpino) della
Guardia di Finanza e con il Gruppo SAF (sempre
Soccorso Alpino) del Corpo Forestale dello
Stato.
Infine, riguardo alle attività del CORENEVA
(Comitato Regionale Neve e Valanghe), le notizie
assunte presso gli uffici competenti ci
informano di come i soli quattro (su di un
totale di 15) componenti esterni (Guide Alpine
ed esperti nivologi) hanno diritto ad un gettone
di presenza pari a 22euro a seduta. Le somme
comparse su alcuni articoli di stampa,
evidentemente, sono riferite ai rimborsi spese
percepiti da due membri esperti nivologi, uno
residente in Svizzera e l’altro in Veneto; gli
altri componenti non hanno diritto a gettone o
rimborso alcuno in quanto pubblici dipendenti
della Regione o del Corpo Forestale dello
Stato». |