ROMA,
30.6.2017 -
Il Deputato
di Sinistra Italiana Gianni Melilla ha
presentato due interrogazioni, rispettivamente
una ieri al Ministro dell'economia e delle finanze
in merito alla Vertenza Dayco, chiedendo al
Governo un tavolo di confronto, e una il 28
giugno scorso al Ministro dell’Istruzione sul
taglio d'organico dei docenti annunciato dal
MIUR per le scuole della Provincia di Teramo.
Vicenda Dayco
Il Deputato Art.1 Mdp Melilla,
attraverso un'interrogazione, ha chiesto al
Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda
la convocazione urgente al MISE di un tavolo di
confronto tra la Dayco Europe e le
rappresentanze sindacali Cgil, Cisl e Uil onde
garantire corrette relazioni industriali e
l'informazione sui piani produttivi e di
sviluppo in grado di sostenere i livelli di
occupazione, alla presenza anche della Regione
Abruzzo che da tempo segue con preoccupazione
gli sviluppi della situazione sindacale e
occupazionale.
La Dayco Europe è un'azienda
multinazionale operante nel settore dell'
automotive, principalmente produce cinghie di
trasmissione, e negli stabilimenti di Chieti e
Manoppello (PE) occupa circa 600 dipendenti. Da
più di un anno si sono fortemente deteriorati i
rapporti tra azienda e sindacati, interrotti del
tutto dall'estate del 2016 a marzo 2017, tanto
che nell'aprile 2016 sei delegati aziendali
(RSU) hanno ricevuto un procedimento
sanzionatorio con sospensione cautelativa poi
annullato dal Giudice del Lavoro di Chieti nel
gennaio 2017. Da anni mancano seri investimenti
nel campo della ricerca e dello sviluppo,
settore fondamentale per garantire la
competitività dei prodotti e dunque evitare il
ridimensionamento se non la chiusura degli
stabilimenti. Nonostante le insistenti richieste
di FIlctem Cgil, Flerica Cisl e Uiltec Uil -
conclude Melilla - l'azienda si ostina a non
fornire un piano industriale su strategie,
investimenti, programmi produttivi e carichi di
lavoro venendo meno a quanto previsto dal
Contratto collettivo nazionale e ingenerando, in
questo modo, forti preoccupazioni circa il
futuro degli stabilimenti e degli occupati.
Taglio d'organico insegnanti
nella Provincia di Teramo
E' stata presentata dal Deputato
Art.1 Mdp Gianni Melilla al Ministro
dell’Istruzione Fedeli un'interrogazione
parlamentare sulla possibilità di rivedere il
taglio d'organico previsto per 18 docenti
nell'anno scolastico 2017/18 e annunciato dal
MIUR per le scuole della Provincia di Teramo.
Negli ultimi 10 anni, specifica Melilla, si era
già assistito ad una riduzione di organico di
oltre 500 unità.
"I sindacati scuola di CGIL, CISL
e UIL della provincia di Teramo hanno denunciato
la insostenibilità dei tagli decisi dal MIUR che
mettono in seria discussione il diritto allo
studio - si legge nell'interrogazione del
Deputato di Art.1 - Per la prima volta non é
prevista l'apertura della classe 1^ dello
storico, e unico in Abruzzo, Liceo Artistico "Grue"
di Castelli (Te), eccellenza italiana nello
studio della tradizione storica della ceramica.
Inoltre, nelle scuole dell'infanzia, vi sono 16
sezioni con un'unica insegnante a 5 ore mentre
nelle scuole primarie vi sono 23 pluriclassi
(anche dalla 1^ alla 5^) con più di 18 alunni di
cui alcuni disabili gravi. La Provincia di
Teramo, negli ultimi anni, è stata colpita da
importanti calamità naturali tra cui gli eventi
sismici che hanno interessato vari altri
territori del centro Italia: 16 comuni della
Provincia sono stati inseriti nel cratere
sismico dove permangono gravi problemi di
ricostruzione materiale e di mobilità interna.
La nota del Direttore Generale del MIUR, in data
15/05/2017, prevede che «per quanto riguarda le
aree interessate dai recenti eventi sismici sono
mantenute le classi attivate nei Comuni colpiti,
anche con parametri inferiori a quelli previsti
dalla normativa vigente ed è possibile attivare
ulteriori classi nei Comuni che hanno accolto
gli studenti delle zone terremotate». Ciò non
appare garantito per le scuole della provincia
di Teramo: Colledara, comune del cratere
sismico, non avrà più una classe 1^ e i bambini
dovranno andare ogni mattina a Isola del Gran
Sasso, in una zona in cui l'inverno è una
stagione particolarmente rigida e inclemente,
con relativi problemi di mobilità. I tagli agli
organici intervenuti negli anni precedenti hanno
già determinato l'aumento degli alunni per
classe e il mancato rispetto dei numeri in
presenza di alunni con disabilità".
trasmesso da
Doriana Rioio |