ROMA,
8.3.2017 -
Il deputato Gianni Melilla lascia
Sel-Sinistra Italiana e inizia un nuovo percorso
con il Movimento Democratico e Progressista
insieme a Pisapia, Speranza ed Errani,
dimettendosi dall’Ufficio di Presidenza della
Camera, nel quale ha rivestito l’incarico di
Segretario.
Come riportato da Il Centro,
Melilla specifica: "In questo periodo non ho mai
utilizzato l’autovettura di servizio e neanche
un euro per le spese di rappresentanza (5 mila
euro l’anno, ndr), organizzando la segreteria
istituzionale a Roma con sobrietà e risparmiando
in 28 mesi per le spese del personale oltre
centomila euro, rimasti nella disponibilità del
bilancio della Camera e dunque dello Stato. I
3.500 euro di indennità parlamentare sono andati
al finanziamento delle attività politiche di
Sel-Sinistra Italiana. Somma cui si sono
aggiunti ulteriori contributi volontari a
iniziative e organizzazioni locali".
"Non ho aderito al progetto
politico di Sinistra Italiana, definito nel
congresso di Rimini circa quindici giorni fa
dopo lo scioglimento di Sinistra Ecologia e
Libertà, nelle cui liste sono stato eletto
deputato, perché considero più giusto impegnarmi
nella costruzione di una sinistra più larga,
popolare e plurale che non si confini in una
dimensione di residualitá e inefficacia - spiega
Melilla in una nota stampa - Preferisco il
percorso inclusivo scelto dalla maggioranza dei
deputati di Sinistra Italiana, dai parlamentari
e dai compagni usciti dal PD come Bersani,
Errani e Speranza, e da Campo Progressista
dell'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia".
"È' un luogo politico che ha una
massa critica significativa e in grado di
ricostruire il campo largo del centrosinistra -
continua il deputato - Per questo é fondamentale
battere le politiche renziane di questi anni:
dal jobs act alla "buona scuola", dalla legge
"sblocca Italia" ai regali fiscali alle grandi
imprese e alle multinazionali del web.Nella
sconfitta di Renzi nel referendum costituzionale
del 4 dicembre, si è misurata una voglia
maggioritaria del popolo italiano di cambiare le
politiche economiche e sociali di questi ultimi
anni che hanno impoverito i ceti medi e portato
la disoccupazione giovanile a livelli record. Ma
questa domanda di cambiamento può prendere anche
le strade sbagliate della destra sovranista e
razzista, o del qualunquismo dell'antipolitica,
se manca una alternativa seria del
centrosinistra. Per questo è necessaria una
risposta del campo largo del centrosinistra che
ridia voce ai lavoratori, ai disoccupati, ai
ceti medi impoveriti dalla crisi. Vogliamo per
questo costruire una forza unitaria, credibile,
con un profilo combattivo insieme ad una cultura
di governo , che rappresenti una alternativa
alle politiche liberiste dell'austerità europea.
Così sarebbe possibile ridare vita ad una
proposta nuova del centrosinistra per governare
gli enti locali e l'Italia".
"Un nuovo centrosinistra è la
risposta alla disgregazione politica attuale e
alla delusione che ha spinto tanti cittadini ad
astenersi alle elezioni e a non avere più
fiducia nella possibilità di cambiare l'ordine
sociale ed economico che ha allargato a
dismisura le disuguaglianze - conclude Melilla -
Questo progetto deve partire dal basso,
suscitare nuove energie, rimotivare vecchi
impegni, radicarsi nei territori
democraticamente. Su queste idee lavoreremo
anche in Abruzzo, per unire tutte le forze di
sinistra con al centro i diritti del lavoro,
l'ecologia e la libertà".
Gianni Melilla,
Deputato Segretario Ufficio di Presidenza della
Camera |