ROMA,
14.2.2017 -
Dopo terremoti e maltempo l'Abruzzo prova a
contare i danni, ma purtroppo non ci sono
interventi appropriati da parte del Governo.
Nel decreto terremoto non si è presa in
considerazione l'allargamento a vari comuni
abruzzesi della zona del "cratere sismico ",
nonostante la Regione Abruzzo lo chieda
giustamente da tempo per fronteggiare emergenze
gravissime.
Le scuole di città importanti come L'Aquila e
Teramo e di tanti altri comuni hanno le scuole
chiuse perché tardano gli esiti di vulnerabilità
sismica e i Sindaci sono giustamente preoccupati
dall'assumersi responsabilità che non competono
alla loro funzione, e giustamente non vogliono
risponderne in sede penale e civile.
È' grave che il Governo si sia limitato nel
fronteggiare i danni della grande nevicata alla
sola deliberazione sullo stato di emergenza del
20 gennaio 2017. Non basta.
Si sottovaluta così in modo gravissimo il danno
enorme che gli abruzzesi hanno subito con la
grande nevicata della seconda decade di gennaio.
In agricoltura la Coldiretti ha stimato un danno
di 52 milioni di euro per agricoltori e
allevatori, con diecimila capi di bestiame
morti, stalle crollate, mancata produzione di
latte con ripercussioni negative sull'intera
filiera lattiero-casearia.
Il settore turistico, della accoglienza e della
ristorazione, è fermo da un mese.
Centinaia di imprese artigianali e commerciali
hanno perso molti giorni di attività produttiva
e sono migliaia i lavoratori che per questo non
hanno maturato un reddito, nè hanno avuto
accesso ad ammortizzatori sociali.
E ora con 20 milioni di tonnellate di neve che
si sono sciolti, frane, smottamenti e dissesti
idrogeologici stanno interessando tantissimi
comuni collinari e montani.
È' a rischio la viabilità di intere vallate e
zone interne.
Per questo è necessario che il Governo vari un
decreto che ha i requisiti costituzionali della
necessità e dell'urgenza, per affrontare il
dramma economico, sociale ed ambientale che sta
vivendo l'Abruzzo.
Autorevoli commentatori di grandi quotidiani
come il Corriere della sera ne hanno parlato
apertamente in questi giorni a testimonianza che
la nostra richiesta non ha nessuna valenza
campanilistica. L'Italia deve aiutare l'Abruzzo
a risollevarsi, in particolare la sua
agricoltura, il suo turismo, e il sistema
economico complessivo delle aree interne.
E' necessario un investimento massiccio per la
messa in sicurezza del territorio abruzzese, a
partire dalle scuole, dagli edifici pubblici e
dalle strade.
Dunque chiediamo un decreto del Governo per
l'Abruzzo, subito e con risorse adeguate per
fronteggiare i danni provocati dal terremoto e
dalla grande nevicata di gennaio.
Gianni Melilla,
Deputato Segretario Ufficio di Presidenza della
Camera |