PESCARA,
26.6.2017 -
Capita, in
estate in Abruzzo, che ci si possa imbattere in
un orso e l’evento ha spesso enorme risalto sui
mass media e sul web. L’orso marsicano (Ursus
arctos marsicanus ALTOBELLO, 1921),
sottospecie unica al mondo e preziosissima per
la biodiversità, sopravvive infatti con una
cinquantina di individui concentrati
prevalentemente in Abruzzo (e in piccola parte
in Lazio, Molise e Marche). Un numero molto
basso che porta la sottospecie sull’orlo
dell’estinzione e rende necessarie eccezionali
misure di protezione. Ciò nonostante la
possibilità di un incontro ravvicinato è
tutt’altro che remota visto che una femmina
d’orso, per trovare le risorse necessarie a
vivere, copre un’area ampia fino a 140 kmq
mentre i maschi arrivano addirittura fino a 300
kmq. Questo vagare rende probabili occasionali
incontri con l’uomo soprattutto durante l’estate
e l’autunno, quando il plantigrado è alla
costante ricerca di cibo (periodo di iperfagia)
per prepararsi ad affrontare il letargo
invernale. L’habitat dell’orso in Appennino è
infatti quello montano, dove dominano bosco
ampio d'alto fusto, radure e praterie, e sono
presenti cavità dove svernare e riprodursi. In
questo stesso ambiente si snoda una più o meno
fitta rete di sentieri escursionistici, piste
forestali e mulattiere percorse sia da turisti
che da gente che lavora in quegli ambienti.
La
tranquilla compresenza di uomini e orsi è
tuttavia senz’altro possibile: basta avere
alcune informazioni di base e rispettare poche e
semplici regole che il WWF, con la
collaborazione di alcuni dei suoi esperti, ha
condensato in otto cose da sapere e altrettante
regole da rispettare.
Cose da
sapere
1. L’orso
naturalmente teme l’uomo e se ne mantiene a
distanza.
2. Ad oggi
non è noto alcun caso di aggressione all’uomo da
parte di un orso marsicano.
3. Incontri
ravvicinati sono stati più volte documentati, ma
non sono mai state raccolte evidenze o
atteggiamenti di aggressione.
4. Un orso
che si solleva sulle zampe posteriori non vuole
minacciare ma sta semplicemente valutando la
situazione.
5. Gli orsi
non hanno un’ottima vista, ma sanno arrampicarsi
sugli alberi e corrono veloci quanto un cavallo.
6. Come
accade per tutti gli animali selvatici, certe
situazioni possono essere più pericolose di
altre perché stimolano l’istinto di difesa. In
particolare:
a. una
femmina d’orso insieme ai suoi piccoli fa il
possibile per difenderli da un potenziale
pericolo;
b. un orso
che si sta nutrendo può anche cercare di
difendere il suo pasto;
c. un orso
ferito è più pericoloso;
d. un orso
che si sente minacciato da un cane può diventare
pericoloso.
7.
Eccezionalmente un orso potrebbe simulare un
attacco, ma senza entrare in contatto fisico,
solo per spaventare e farci allontanare: è una
possibile normale reazione di fronte a una
presenza non gradita.
8. Può
capitare che vi siano orsi che per varie ragioni
frequentano ambienti di vita e di lavoro
dell’uomo. In questo caso non è improbabile che
qualche orso diventi un osservato speciale, per
danni o preoccupazioni che può generare a carico
di una comunità. La gestione di simili
situazioni fa capo al Parco con il
coinvolgimento dei residenti e di esperti. È
bene che frequentatori occasionali si affidino
alle raccomandazioni date volta per volta in
questi casi dalle autorità competenti.
Cose da
fare (e da non fare)
1. Se
volete evitare di incontrare un orso sul vostro
cammino, è sufficiente parlare o produrre rumori
in modo che l’animale percepisca la vostra
presenza con largo anticipo e si allontani.
2. Se avete
la fortuna di intravedere l’orso in lontananza,
arrestatevi e rimanete fermi ad osservarlo. Non
avvicinatevi mai a meno di 100 metri di
distanza.
3. In
particolare non avvicinatevi mai a cuccioli di
orso, ma anzi allontanatevene subito perché la
loro madre dovrebbe essere vicina e può reagire
se immagina i suoi piccoli in pericolo, come
farebbe qualsiasi madre anche della nostra
specie.
4. Non
avvicinatevi mai a una tana di orso e tantomeno
tentate di entrarvi.
5. Se vi
doveste imbattere improvvisamente in un orso a
distanza ridotta, mantenete la calma e non
urlate, ma parlate per farvi riconoscere. Se
l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma,
indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se
l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete
la vostra posizione. Non lanciate contro
l’animale pietre o bastoni, non scappate di
corsa e non arrampicatevi su un albero.
6. È molto
improbabile che l’orso vi attacchi ma se
nonostante tutto dovesse farlo, rimanete
immobili: con grande probabilità l’orso si
fermerà vicino a voi senza alcun contatto
fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al
contatto, distendetevi a terra a faccia in giù,
coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo
quando l’orso non sarà più nei paraggi e
segnalate l’accaduto al Parco e ai
Carabinieri-Forestali.
7. Se
passeggiate con il vostro cane nell’habitat del
plantigrado, tenetelo al guinzaglio per evitare
che si avvicini a un orso, disturbandolo o
attaccandolo, ma anche che lo conduca verso di
voi se dovesse tornare indietro in cerca di
protezione.
8. Non date
mai da mangiare ad animali selvatici e non
abbandonate mai cibo e altri rifiuti organici
nel bosco e nelle sue vicinanze, né nei pressi
di rifugi. Tutti i rifiuti devono essere
riportati a casa, oppure depositati in bidoni
della spazzatura non accessibili alla fauna. È
molto importante che gli orsi non associno fonti
alimentari con la presenza umana, perché questo
accentuerebbe i conflitti tra le due specie.
WWF Italia Onlus, Abruzzo
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