ROMA,
23.9.2018 -
Tornano finalmente in mare i pescherecci in
tutto l’Adriatico dopo il fermo pesca che dal 13
agosto aveva bloccato le attività da San
Benedetto a Bari, dalle Marche all’Abruzzo, dal
Molise alla costa adriatica della Puglia. Per il
tratto da Trieste a Pesaro la ripresa della
pesca è avvenuta il 10 settembre scorso.
Via libera dunque – sottolinea la Coldiretti –
lungo tutta la costa adriatica a fritture e
grigliate a ‘chilometri zero’ realizzate con il
pescato locale e meno rischi di ritrovarsi nel
piatto, soprattutto al ristorante, prodotto
congelato o straniero delle stessa specie del
nazionale se non addirittura esotico e spacciato
per nostrano. Un pericolo favorito dal fatto che
– sottolinea Coldiretti Impresapesca – in Italia
più di 2 pesci su 3 consumati nei territori
interessati dal blocco vengono dall’estero.
Resta, invece, in vigore – nota Coldiretti – il
divieto di andare in mare per i pescherecci
dello Ionio e del Tirreno fino a Roma che durerà
fino al 9 ottobre dove però è disponibile
pescato proveniente dalle altre zone nazionali
dove non è in atto il fermo pesca, dagli
allevamenti nazionali o dalla seppur limitata
produzione locale dovuta alle barche delle
piccola pesca che possono ugualmente operare.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto
prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è
comunque di verificare sul bancone l’etichetta,
che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa).
Le provenienze sono quelle dalle Gsa 9 (Mar
Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro
meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste
meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico
settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19
(Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7
(Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma
ci si può anche rivolgere alle esperienze di
filiera corta che Coldiretti Impresapesca ha
avviato presso la rete di Campagna Amica.
La prossima tappa del fermo biologico 2018 –
spiega Coldiretti Impresapesca – riguarderà
l’alto Tirreno, da Civitavecchia a Imperia dal
1° ottobre al 30 ottobre. Dal 15 settembre si
sono fermate le attività in Sardegna per un mese
consecutivo mentre per la Sicilia la Regione ha
disposto uno stop di un mese nel periodo
compreso tra agosto e ottobre a scelta delle
imprese. Coldiretti Impresapesca ha più volte
negli anni chiesto una radicale modifica di
questo strumento di gestione che non risponde
più da tempo alle esigenze della sostenibilità
delle principali specie target della pesca
nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei
33 anni di fermo pesca è progressivamente
peggiorato, come anche parallelamente lo stato
economico delle imprese e dei redditi.
Questo ha determinato nel periodo un crollo
della produzione – conclude Coldiretti
Impresapesca -, la perdita di oltre 1/3 delle
imprese e di 18mila posti di lavoro. L’auspicio
è che dal 2019 si possa mettere in campo un
nuovo sistema che tenga realmente conto delle
esigenze di riproduzione delle specie e delle
esigenze economiche delle marinerie. |
ROMA,
12.8.2018 (AGI) -
Stop al pesce fresco a tavola lungo tutto
l'Adriatico con l'avvio domani del blocco delle
attività di pesca nei tratti di costa da San
Benedetto a Termoli e tra Manfredonia e Bari:
durerà per 42 giorni consecutivi fino al 23
settembre. A darne notizia è Coldiretti
Impresapesca nel sottolineare che il fermo
biologico segue quello già scattato il 30 luglio
scorso da Trieste ad Ancona che rimarrà in
vigore fino al 9 settembre.
Con il blocco
totale dei pescherecci in Adriatico - secondo Impresapesca
Coldiretti - aumenta «il rischio di
ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture,
soprattutto al ristorante, prodotto straniero o
congelato se non si tratta di quello fresco Made
in Italy proveniente dalle altre zone dove non è
in atto il fermo pesca, dagli allevamenti
nazionali o dalla seppur limitata produzione
locale dovuta alle barche delle piccola pesca
che possono ugualmente operare». |