GIULIANOVA,
27.7.2018 -
Poteva finire
in tragedia il gesto inconsulto di due giovani
(un ragazzo e una ragazza) che, nella notte tra
il 25 e il 26 luglio, alle ore 03:45 circa, in
località Alba Adriatica, hanno pensato di
impossessarsi di un pedalò di uno degli
stabilimenti della zona, per poi prendere il
mare, in spregio alle più basilari regole di
sicurezza.
La bravata
stava terminando in dramma quando, in evidente
difficoltà nel tornare a riva, un amico della
coppia (rimasto in spiaggia), compresa la
situazione ha chiamato la Guardia Costiera
facendo scattare l’emergenza.
È
intervenuta, così, la motovedetta CP884 della
Guardia Costiera di Giulianova e, via terra, una
pattuglia dell’Ufficio Marittimo di Tortoreto
che, giunta sul posto, ha individuato il
segnalante che, nel mentre, aveva perso traccia
della coppia di amici in mare.
L’attività di
ricerca è terminata circa un’ora dopo, quando la
pattuglia è riuscita a rintracciare via terra i
due giovani che, tornati fortunosamente a riva
alcuni chilometri più a sud, dopo aver
abbandonato il natante in spiaggia, si stavano
allontanando sul lungomare inconsapevoli
dell’attività di ricerca ancora in corso. Ad
aggravare la situazione, il comportamento di uno
dei giovani che, una volta individuato, ha
fornito false generalità ai militari operanti
che, questa mattina, al termine di un’attività
di indagine, hanno identificato lo steso
giovane, convinto di aver eluso le contestazioni
a proprio carico.
È scattata
così la segnalazione alla Autorità Giudiziaria
del giovane, reo di aver fornito una falsa
attestazione a un pubblico ufficiale e, ad
entrambi i componenti della coppia, è stato
elevato un verbale con cui si contesta loro la
violazione dell’Ordinanza di sicurezza sul
diporto valida nel circondario marittimo di
Giulianova, che - per motivi di sicurezza –
vieta l’utilizzo di natanti privi di motore
(come i pedalò), in ore notturne.
«La
vicenda
– afferma la Guardia Costiera – poteva avere
un epilogo ben più drammatico, e questo deve
invitare a riflettere, soprattutto i più
giovani, a non sottovalutare il mare ed i
pericoli ad esso sottesi. Accade spesso,
infatti, – continua la Guardia Costiera –
di imbattersi in comportamenti incoscienti e
incuranti dei pericoli personali cui si rischia
di andare in contro: un esempio su tutti, il
fare tuffi e bagni in prossimità di pennelli e
delle scogliere semisommerse presenti lungo la
costa. L’appello, dunque, è rivolto al senso di
responsabilità e, ancor prima, anche di buon
senso». |