GIULIANOVA,
6.9.2018 -
Non solo le
spiagge, il mare e la costa al centro dei
controlli della Guardia Costiera: nell’ambito
dell’attività di controllo del territorio,
finalizzata a prevenire l’inquinamento marino
dovuto ad illecite immissioni di acque sporche
nelle aste fluviali che insistono nel territorio
teramano e che portano al mare, il personale del
Nucleo di polizia ambientale della Capitaneria
di porto di Giulianova ha eseguito – già nel
corso della stagione estiva – una serie mirata
di controlli su attività commerciali e scarichi
non autorizzati, per verificare la regolarità
dei processi di gestione e scarico dei reflui.
L’attività,
condotta congiuntamente a personale dell’ARTA
Abruzzo-distretto di Teramo, rientra nel più
ampio quadro di controlli che la Guardia
Costiera assicura quale articolazione
territoriale del Ministero dell’Ambiente.
Nello
specifico, un primo filone di controlli si è
concentrato nella zona di Castellalto, dove i
militari hanno accertato la presenza di due
scarichi attivi di reflui provenienti da rete
fognaria (reflui urbani) privi di qualsiasi
titolo autorizzativo di immissione in acquee
superficiali. Verifiche più approfondite, con
l’utilizzo di liquido cd. tracciante (video)
hanno dato conferma dello scarico diretto dei
predetti reflui nel Fosso Rio del Comune di
Castellalto, recettore finale. Le analisi dei
campionamenti eseguiti sui reflui hanno poi
portato ad accertare valori elevatissimi di
escherichia coli: è stato rilevato un dato
di 59.000.000 di cellule ogni 100ml. È scattata
così l’elevazione di una sanzione amministrativa
per lo scarico non autorizzato, per un importo
che può variare da € 6.000 sino a un massimo di
€ 60.000, ed una ulteriore sanzione elevata
dall’ARTA per il superamento di alcuni valori
emerso dalle analisi chimiche, con un importo
che può variare da € 3.000 sino a un massimo di
€ 30.000.
Ancora,
sempre nell’entroterra di Castellalto, il
titolare di un’autocarrozzeria è stato segnalato
all’Autorità Giudiziaria: il personale operante
ha accertato lo scarico abusivo diretto – e non
autorizzato – delle acque reflue industriali
(derivanti dalla lavorazione e dal lavaggio di
autoveicoli) nella rete acque bianche asservita
allo stesso impianto, che normalmente
confluiscono in fosse o corsi d’acqua adiacenti.
Sospesa immediatamente l’attività irregolare,
sono state imposte all’esercizio commerciale
stringenti prescrizioni asseverate dall’ARTA,
necessarie a poter riprendere la regolare
attività.
Ancora, i
controlli hanno interessato un cantiere che
opera nella zona costiera, ove è stata accertata
il mancato rinnovo dell’autorizzazione unica
ambientale (A.U.A.) per lo scarico di acque
reflue industriali in pubblica fognatura. Anche
in questo caso, interrotta l’attività
cantieristica per la parte connessa alla
produzione di reflui, sono state imposte
prescrizioni per il ripristino della regolarità
dello scarico, con contestuale segnalazione
dell’illecito alla competente Autorità
Giudiziaria.
A Roseto,
infine, il titolare di uno stabilimento è stato
sanzionato dal personale dell’Ufficio marittimo
che ha accertato la presenza di due fosse
settiche (cd. fosse Imhoff) non
autorizzate, all’interno delle quali confluiva
uno scarico non autorizzato delle acque reflue
domestiche, con una delle due fosse funzionante
per dispersione diretta nel sottosuolo. Anche in
questo caso, al termine dell’accertamento è
scattata una sanzione amministrativa per lo
scarico non autorizzato, per un importo che può
variare da € 6.000 sino a un massimo di €.
60.000, con l’obbligo di allaccio alla rete
fognaria per lo stabilimento.
«L’attività in questione –
ha affermato Claudio Bernetti, Comandante della
Guardia Costiera di Giulianova – è
testimonianza dell’attenzione rivolta, senza
soluzione di continuità, all’ambiente marino e
costiero. Un’attività svolta senza soluzione di
continuità e che continuerà anche nel prossimo
autunno e nella stagione invernale; un’attività
che la Guardia Costiera sente propria e che
richiede un livello di attenzione costantemente
elevato, poiché tutelare il territorio e il mare
equivale a tutelare i cittadini, i bagnanti e le
migliaia di persone che vivono in queste zone». |