GIULIANOVA,
13.10.2018 -
Si è appena conclusa una prima
fase di controllo sulla filiera ittica da parte
del personale del Nucleo Controllo Pesca della
Guardia Costiera di Giulianova, incentrata in
maniera mirata sui ristoranti e sugli esercizi
commerciali asiatici.
L’attività si ricollega a quella
condotta nel corso delle passate settimane dal
personale della Capitaneria di porto di Pescara,
su disposizione del Centro Nazionale di
Controllo Pesca del Comando Generale della
Guardia Costiera di Roma. Quest’ultimo, infatti,
aveva avuto notizia dell’immissione in commercio
(anche nelle Provincie di Pescara, Chieti e
L’Aquila) di un lotto di “uova di pesce volante
congelate” (nome comune della specie di
Tobiko orange, green e red), contenenti
particolari coloranti per i quali sarebbe dovuta
essere riportata la dicitura obbligatoria
“può influire negativamente sull’attività e
l’attenzione dei bambini”.
Sebbene non ci fosse notizia
della distribuzione di prodotto della stessa
partita anche nella provincia di Teramo, il
Comando della Guardia Costiera giuliese – che ha
competenza in materia di controlli sulla pesca e
commercializzazione di prodotti ittici su tutto
il territorio provinciale – a maggior tutela del
consumatore, ha fatto scattare una serie di
controlli a campione in punti vendita della
costa teramana e dell’entroterra, congiuntamente
a personale dell’ASL n.4 di Teramo – Servizio
Veterinario.
Nello specifico, l’attività
ispettiva, che ha interessato alcuni ristoranti
e punti vendita dei comuni di Teramo,
Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Silvi e Alba
Adriatica, ha confermato l’estraneità del
territorio Teramano rispetto alla distribuzione
della partita in questione di “uova di pesce
volante congelate” irregolare.
Nell’ambito deli stessi controlli, però, in un
ristorante di cucina giapponese di Teramo, gli
ispettori hanno accertato la presenza nei
congelatori, di prodotto ittico vario sottoposto
a ripetute fasi di scongelamento e
ricongelamento, constatando anche l’utilizzo di
una partita di tonno pinne gialle esposto
per la somministrazione diretta (sushi,
sashimi), nonostante le indicazioni in etichetta
della confezione acquistata dal ristorante
indicassero chiaramente l’obbligo di utilizzarlo
esclusivamente previa cottura. Il prodotto
irregolare è stato così ritirato dalla vendita,
a tutela del consumatore, e a carico del
ristoratore sono scattate tre diverse sanzioni
per un ammontare complessivo di € 4.500,00. |