TERAMO,
2.3.2018 -
La Asl di Teramo, la Provincia e
la Commissione provinciale Pari Opportunità
hanno deciso di “festeggiare” insieme l' 8 marzo
con due iniziative che sfuggono alla retorica
della Festa della Donna all'insegna
dell'informazione/formazione sulla rete dei
servizi pubblici dedicata all’universo femminile
e della riflessione sulle Politiche di Pari
Opportunità a 30 anni dall'istituzione della
Commissione Provinciale, la prima in Abruzzo,
fra le prime in Italia.
Le dichiarazioni dei partecipanti
alla conferenza stampa che si è svolta questa
mattina nella sala consiliare della Provincia
per presentare le iniziative in programma il 7 e
l'8 marzo
(al
seguente link le interviste video
https://youtu.be/YivxPbt6MJU)
Accoglienza,
sostegno, servizi, la Asl di Teramo, la
Provincia e la Commissione provinciale Pari
Opportunità si preparano a celebrare la Festa
della Donna con una serie di iniziative che ha
come obiettivo quello di trasmettere l’esistenza
di una “rete” istituzionale per le donne perché,
come ha sottolineato questa mattina in
conferenza stampa da
Renzo
Di Sabatino:
«Con
questi appuntamenti aumentiamo l’informazione ma
con la rete aumentiamo la protezione e anche i
fatti di cronaca degli ultimi giorni dimostrano
che ci sono criticità da superare».
Due gli appuntamenti in programma: «Si
comincia il 7 marzo quando nella sala consiliare
della Provincia si ritroveranno le presidenti e
le componenti delle nove Commissioni pari
opportunità della Provincia, primo ente in
Abruzzo e fra i primi in Italia, ad istituirla
nel 1987. In questi trent’anni, da Teramo, sono
state condotte battaglie importanti: uguaglianza
salariale, congedo di maternità, molestie sui
luoghi di lavoro, la legge per garantire le
quote rosa nelle liste elettorali e la
rappresentanza di genere nelle Amministrazioni
pubbliche, il femminicidio, la costruzione della
rete antiviolenza, l’istituzione del Centro
antiviolenza e della casa di accoglienza “Maya”.
L’ultima scommessa, in ordine di tempo, quella
che ci vede impegnate a far rispettare la legge
Golfo sulla rappresentanza di genere nei
Consigli di amministrazione delle partecipate
pubbliche. In provincia ne abbiamo contate
almeno una trentina, gli abbiamo scritto
chiedendo a quelle che non lo sono di mettersi
in regola e di nominare le donne nei cda»
ha spiegato la presidente della CPO, Tania
Bonnici Castelli.
All’incontro
partecipa anche
Lea
Melandri,
giornalista, scrittrice, femminista della prima
ora, oggi presidente della Libera Università
delle Donne di Milano.
L’8 marzo, alla
sala Polifunzionale, ci si ritrova per parlare
della rete dei servizi dedicata alla cura e
all’assistenza delle donne gestita da Asl e
Provincia.
«Finalmente
c’è una rete –
ha dichiarato
Anna Marcozzi
che dirige il Dipartimento materno-infantile
della Asl
– questo è il messaggio forte perché serve a far
sentire più protette le donne e a convincerle e
rivolgersi alle istituzioni quando ne hanno
bisogno. Prendere in carico le donne non
significa solo prendere in carico la malattia ma
occuparsi anche di aspetti psicologici, sociali
e familiari. La Asl di Teramo da questo punto di
vista ha mostrato grande attenzione con una
serie di servizi dedicati: dai reparti di
ostetricia e ginecologia che sono entrati a far
parte del network Bollini Rosa, alla Medicina di
genere al Codice Rosa del pronto soccorso. L’8
marzo i reparti di Teramo e Sant’Omero saranno
aperti tutto il giorno, un open day che
consentirà alle donne di accedere gratuitamente
e senza impegnativa ad una serie di servizi
clinico-diagnostici con un focus speciale sui
fibromi uterini (per le info vedi cartella
stampa ndr). Il convegno del pomeriggio servirà
a dare un’ampia informativa sia ai
professionisti della salute e del sociale sia ai
cittadini».
«Da
quando abbiamo deciso di gestire in proprio il
Centro antiviolenza la Fenice migliorando, nel
contempo, le condizioni di accesso a Casa Maya,
la risposta delle donne è stata forte e
importante: non dimentichiamo che in Abruzzo ci
sono solo due case di accoglienza per donne
maltrattate e che da noi arrivano anche donne di
altre provincie. Il nostro impegno è quello di
rafforzare la rete antiviolenza che esiste e
che, non dimentichiamolo, è molto ampia: dalla
Procura alla Prefettura, dalle Forze dell’Ordine
ai servizi sociali dei Comuni, dalla Asl fino
alle associazioni di volontariato. Una rete che
va continuamente monitorata per valorizzare
quello che funziona e anche per esaminarne le
criticità e aggiustare il tiro quando ce n’è
bisogno. I fatti di Latina testimoniano che non
sempre tutto funziona come dovrebbe e solo una
stretta collaborazione fra tutti gli attori
della filiera può invertire i dati, ancora
troppo drammatici, sul femminicidio e sulla
violenza di genere”: queste le parole della
consigliera provinciale delegata alle Pari
Opportunità,
Federica Vasanella.
Piena
soddisfazione è stata espressa dal manager della
Asl,
Roberto Fagnano
per questa
«rinnovata
collaborazione istituzionale che farà molto bene
alle donne, da parte nostra c’è un importante
impegno sui servizi, impegno che in questi anni
ha dato risultati importanti come il Premio
Bollino Rosa che ci ha consentito di aderire al
progetto del Ministero e di poter offrire
gratuitamente alla popolazione femminile una
serie di servizi in maniera del tutto gratuita”. |